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In lotta per difendere il Microcitemico. Migliaia di cittadini si mobilitano contro il distacco dal Brotzu

L’1 settembre scorso la maggioranza del consiglio regionale ha votato lo scorporo del ospedale Microcitemico dall’azienda Brotzu e la sua annessione alla costituenda nuova Asl 8. Le associazioni dell’ospedale Microcitemico e i cittadini si sono schierati con forza contro l’emendamento.

“Non è difficile comprendere le difficoltà in cui si verranno a trovare operatori sanitari e pazienti”, commentano le associazioni, i familiari dei piccoli pazienti e i cittadini. La petizione online contro lo scorporo, indirizzata alla Regione, in pochissimo tempo ha raggiunto oltre 2mila firme.

“I sottoscritti pazienti, genitori e cittadini, considerato che

-L’emendamento all’articolo 17 della Legge di Riforma del Sistema Sanitario Regionale approvato il 01.09.2020 trasferisce il Presidio Ospedaliero Microcitemico “A. Cao” dell’Azienda Ospedaliera Brotzu alla costituenda Azienda socio-sanitaria n 8 di Cagliari

-In nessun documento viene esplicitato il miglioramento che tale trasferimento determina dal punto di vista assistenziale, organizzativo o economico e che tale trasferimento determinerà la frammentazione del Dipartimento Pediatrico e delle Talassemie e Malattie rare dell’A.O. Brotzu e che comprometterà i percorsi assistenziali già costituiti e  aumenterà le difficoltà logistiche ed organizzative dell’assistenza ai pazienti pediatrici e ai pazienti adulti seguiti dal P. O. Microcitemico “A. Cao”,

Chiedono che tale emendamento sia annullato e il Microcitemico rimanga all’interno del Brotzu”.

E’ attivissimo anche su Facebook un gruppo, Proteggiamo il polo pediatrico del Microcitemico Cao, che raccoglie testimonianze, notizie e informazioni relative alla questione: “Tutto questo cosa comporta?”, si legge in un post. “Che sparpagliando i pazienti pediatrici in più presidi si disperdono competenze, aumentano i rischi, non si assicurano percorsi adeguati ai piccoli pazienti, si determinano continui spostamenti da un presidio ad un’altro se il paziente dovesse avere necessità di diversi specialisti. Ora, anziché finire di accorpare ciò che ancora era sparpagliato nei vari ospedali e quindi potenziare il brotzu permettendo di creare davvero un polo pediatrico, ri-frammentano tutto perpetrando la migrazione dei piccoli pazienti, delle loro famiglie e non ultimo il disagio per operatori sanitari che si trovano pertanto a dover lavorare su pazienti che non sono piccoli adulti, senza materiale adeguato e senza una formazione specifica che non possono crearsi neanche perché il numero dei pazienti su cui si trovano ad operare sono sempre troppo pochi per raggiungere degli skills adeguati”.

“E ora? Vogliono smantellare tutto per cosa? Insomma un disastro totale che denota una assoluta mancanza di conoscenza e comprensione delle reali necessità dei pazienti, dei cittadini, degli operatori sanitari, nonché un menefreghismo della problematica. E qualora si riuscisse a sventarlo ci si dovrebbe rimboccare le maniche per finire l’opera, per PRETENDERE che si completi la creazione di un polo pediatrico degno di essere definito tale”.

 

 

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