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Cagliari, la riflessione di Gianluigi Bacchetta (Orto Botanico) sulle Jacarande in via di abbattimento

jacarande cagliari

Foto di Alessandro Pigliacampo

Notizia di queste ore è che decine di Jacarande del Largo Carlo Felice potrebbero essere abbattute, come sta avvenendo per i pini di Buoncammino.

Il professore Gianluigi Bacchetta, direttore dell’Orto Botanico e professore ordinario di Botanica Sistematica dell’Università di Cagliari, interviene nel dibattito e dà alcuni consigli con una lunga riflessione che merita di essere letta con attenzione.

Maria Del Zompo e Gianluigi Bacchetta

«Da sempre le micosi costituiscono una delle principali patologie che interessano i vegetali. Gran parte degli alberi, non solo quelli cittadini, presentano segni più o meno evidenti di ciò nei diversi apparati ipogei ed epigei. Così come si combattono in agricoltura, nei frutteti, nei vigneti o negli oliveti, le micosi si possono contrastare anche in città, sempre che il danno non abbia compromesso la stabilità strutturale delle piante.

Nel caso specifico del Largo Carlo Felice, la costrizione in spazi angusti determinata dai parcheggi, i danni causati dal rifacimento delle pavimentazioni stradali e dei marciapiedi, oltre all’alto livello di inquinamento da idrocarburi pesanti, hanno nel tempo ridotto e in alcuni casi compromesso la vitalità delle jacarande.

Oggi lo stato di salute di molti esemplari è precario e a mio avviso sarebbe necessario:

1. Eliminare o almeno ridurre la sosta dei veicoli
2. Ampliare le aiuole di ciascuna pianta o meglio ancora asportare il bitume nell’intera fascia alberata
3. Effettuare una potatura di sicurezza, senza capitozzature come avvenuto in passato
4. Mettere a dimora tutte le piante oggi mancanti o che nel tempo potrebbero dover essere sostituite
5. Procedere con periodici trattamenti per ridurre l’impatto delle micosi
6. Realizzare strutture di sostegno per quegli esemplari più precari dal punto di vista della stabilità strutturale
7. Migliorare la qualità del terreno, anche apportandone di nuovo
8. Ripristinare la pacciamatura naturale e una irrigazione di soccorso
9. Effettuare cicli di concimazione nei periodi più freschi dell’anno
10. Monitorare costantemente l’evoluzione della alberatura nel suo complesso e di ciascun esemplare nello specifico.

Tutto questo ha dei costi, non solo economici, necessita tempo e accettazione da parte della popolazione. Molte jacarande sono come degli anziani, vanno aiutati, sostenuti e gli serve un bastone… Sono la nostra memoria! Altre sono adulte e forti, ma dobbiamo vigilare… Serve prevenire per evitare di spendere poi per le cure! Poche sono giovani e hanno bisogno di cure affettuose come i nostri figli… Sono il nostro futuro! Scrivo queste parole con umiltà, solo perché sollecitato da tanti e con l’unico scopo di contribuire alla soluzione concertata di un problema che è di tutti noi cittadini di Cagliari e non solo».

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