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Lo chef Antonio Careddu, dall’Ogliastra agli Antipodi. A Tertenia la cucina di “sperimentazione”

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Dalla Sardegna all’Australia, con tappa finale in Asia. Lo chef Antonio Careddu, con talento, ha fatto viaggiare la cucina sarda agli antipodi del mondo. Un Livingstone dei fornelli, un esploratore culinario, che armato di esperienza, dall’Ogliastra è riuscito a portare culurgiones e fregola nella terra dei canguri e nell’affascinante Malesia, per un’eccezionale connubio tra cucina asiatica e italiana. Ma il richiamo dell’Isola è sempre forte e allora, nella sua Tertenia, dove la sua passione ha avuto inizio, con Sa Iba Resort ancora oggi va avanti l’idea della sperimentazione di un menù fusion.

Gli esordi di Antonio Careddu, la cucina come arte

Gli esordi, quelli dello chef Antonio Careddu, non sono diversi da quelli di tanti altri. La passione è il motore che spinge l’ogliastrino, classe 1983, ad avvicinarsi alla cucina sin dall’età di 14 anni. Insomma, un adolescente deciso a coltivare il suo sogno nel cassetto, tra studi all’istituto alberghiero e l’immancabile gavetta. E nella marina di Tertenia la classica cucina di pesce diventa un banco di prova importante. «La cucina? Sin da piccolo ho creduto fosse la migliore forma d’arte. E lo penso ancora».

Sa Iba Resort, menù fusion. Zuppa di gamberi e mango

Dalla Sardegna l’inizio di un lungo viaggio

Ma quella della cucina è una passione che spinge Antonio a viaggiare in ognidove. E allora, ecco che lo chef fa rotta a Villasimius, per poi lasciare la Sardegna alla volta del nord Italia. Tra Veneto, Trentino ed Emilia – Romagna, l’amore per la cucina cresce sempre più e l’arte dei piatti trova terreni fertili in cui raffinarsi. «Ho sempre pensato che questo lavoro ti dà la possibilità anche di divertirti, viaggiando e imparando».

Antonio Careddu, menù fusion. Il pescespada alla barbabietola

Lo chef Antonio Careddu, agli australiani piacciono i culurgiones

Ma nel cuore di Antonio, oltre a quello imperituro della cucina, c’è sempre stato quello di visitare terre lontane. Tra queste, c’è l’Australia, che dopo il lungo periodo di formazione diventa luogo di approdo dello chef “peregrino”. E qui, tra canguri e koala, Careddu riesce a portare le specialità della sua Sardegna in un ristorante italiano e il successo non manca. «Ai clienti piacevano un sacco i culurgiones. Ma anche fregola, bottarga, agnello, e tanto altro. Molti prodotti erano sardi e facevamo una cucina “sarda-italiana” rivisitata».

Menù fusion, petto d’anatra marinato al caffè

Dall’Australia alla Malesia, la cucina delle sperimentazioni

Dopo quello australiano, ecco che Careddu si innamora anche della cucina asiatica, così affascinante nella sua diversità da quelli che sono i nostri piatti più comuni. «Ho deciso, dopo il periodo australiano, di lavorare per un po’ anche in Malesia, a Kuala Lumpur. Lì ho aperto un ristorante italiano, con un menù fusion tra cucina italiana e asiatica. Ci siamo divertiti a sperimentare».

Dal menù fusion di Antonio Careddu, tortelli al cacao.

A Tertenia il menù fusion di Sa Iba Resort

Oggi, a Sa Iba Resort di Tertenia lo chef Antonio Careddu continua la sua passione nella terra che l’ha fatto nascere. Ma nei suoi piatti c’è la volontà di far gustare la bontà delle sperimentazioni, acquisite in quelle terre così lontane. Ecco che dal genio di chi dalla Sardegna è arrivato agli antipodi nascono piatti come la zuppetta di gamberi. Un piatto di mare, sì, unito all’esoticità del mango e agli arachidi. E ancora, il pesce spada alla barbabietola, cotto sottovuoto e servito su un letto di salsa tonnata. Ma la rassegna non finisce qui. Nel menù di Sa Iba i tortelli al cacao sono una prelibatezza: si servono ripieni di ricotta e pere, sotto una manciata di mandorle tostate. Oppure, il petto d’anatra, marinato al caffè con pere e alla curcuma, unito a una purea di carote al rosmarino.

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