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La storia di Silvia e Sansone, cane da salvataggio: grazie a lui scopre l’amore per il volontariato

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Oggi vi raccontiamo una bella storia, quella di Silvia Sorrentino, cagliaritana che, grazie al suo primo cane Terranova scopre l’amore per il mare, il volontariato e la sua passione, aiutare gli altri in compagnia di un partner speciale, il cane. Oggi è bagnina, educatore cinofilo, formatore tecnico di cani da soccorso, istruttore di nuoto e presidente dell’associazione “Nautical Rescue Dogs”.

«Il mio sogno nel cassetto iniziò nel 2006 con un batuffolo di 3 mesi che chiamai Sansone, il mio primo terranova», ci racconta. «Con lui volevo creare qualcosa di magico, così iniziai un percorso per diventare una unità cinofila di salvataggio. Per lui (i Terranova sono abilissimi nuotatori e amano l’acqua, ndr) e con lui imparai a nuotare e dopo 4 anni e tanti ostacoli, grazie ad un amico riuscii a prendere il brevetto».

Poi un grande dolore: Sansone, quell’amore così grande che ha riempito la vita di Silvia, dopo 6 anni morì. «Credo che in quel momento il mio cuore si spaccò a metà, fu un dolore che non avrei mai creduto di provare. Poi quello stesso amico che mi aiutò per il brevetto, quasi come un angelo custode, mi propose un cucciolo della sua Dafne, grande bagnina. Accettai, sperando che la crepa nel cuore si cicatrizzasse. Così arrivarono non uno ma ben due splendidi cuccioli, Argo e Nerone. Con loro ci fu un amore graduale e furono proprio loro che mi aiutarono ad accettare il dolore e a trasformarlo in amore incondizionato». Insieme a loro Silvia prese il brevetto della SNS unità cinofila. «Purtroppo anche loro mi lasciarono, prima Argo e poi Nerone, ma questa volta non rimasi sola perché avevo l’erede di Nerone, il figlio Cesare».

Ora sono brevettati anche loro e Silvia è riuscita a creare un’associazione tutta sua, la “Nautical Rescue Dogs” dove prepara i ragazzi («che ad oggi sono 12») per farli diventare unità cinofile operative. «Tutto questo è iniziato grazie a Sansone che dentro di me ha lasciato una cicatrice indelebile ma che resterà per sempre parte del mio cammino».

«Essere una volontaria per me è una missione, unito all’amore per i cani che mi hanno insegnato fedeltà e tolleranza. Con loro si crea un rapporto così speciale per cui non serve parlare ma si arriva a comunicare con lo sguardo. Si diventa un tutt’uno con il proprio partner a quattro zampe, amico e compagno di lavoro. Una fiducia reciproca che con una persona non si raggiungerebbe mai. Essere un volontario per me vuol dire tantissime cose che si raggruppano con una parola sola….. amore».

 

 

 

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