È morto Pierino Prati, grande attaccante di Milan, Roma e Nazionale italiana tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70.

Lombardo doc, Prati approdò nella prima squadra dei rossoneri nel 1966, dopo essersi fatto le ossa in prestito alla Salernitana.

Con il “Diavolo” vinse tutto: uno scudetto, 2 coppa Italia, 2 Coppa delle Coppe, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale. Successivamente si trasferì alla Roma dove giocò 4 stagioni ad alti livelli con 110 match disputati e 41 gol segnati.

Con la Nazionale vinse l’Europeo del 1968 e il secondo posto con la leggendaria selezione del 1970 che non potè nulla contro il formidabile Brasile di Pelé. Il 50esimo anniversario di quella finale è trascorso solo due giorni fa, il 21 giugno. 

È morto Mario Corso, colonna della Grande Inter del mago Helenio Herrera.

Corso, funambolico mancino dei nerazzurri, si è spento ieri all’età di 78 anni. Si trovava in ospedale da alcuni giorni. 

Con l’Inter giocò dal 1957 al 1973, vincendo praticamente tutto: 4 scudetti, due Coppe dei Campioni e due intercontinentali. Chiuse la carriera al Genoa, dove giocò fino al 1975. Dell’Inter fu anche allenatore nel 1985-1986.

Tra le sue giocate più famose la punizione “a foglia morta”, copiata e imitata da tutti gli specialisti dei calci da fermo che arrivarono dopo di lui. Fu candidato quattro volte al Pallone d’oro e giocò 23 partite anche in Nazionale, mettendo a segno 4 reti.