Sant’Antioco e Regione: c’è l’accordo, con le risorse del “Ponte Alto” l’adeguamento della Statale 126
Il “Ponte Alto” ritenuto invasivo e non risolutore dei problemi della zona, non si farà più ma in tempi brevissimi la Regione riprogrammerà rapidamente le risorse per garantire le infrastrutture a Sant'Antioco gioiello turistico del Sulcis
Contro il progetto originario si sono infatti espressi negativamente (oltre alla Soprintendenza Archeologica, gli Assessorati dell’Ambiente e degli Enti locali, il Distretto idrografico, Terna Rete Italia, Abbanoa) i Comuni di Sant’Antioco, Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Giba, Domusnovas, Nuxis, Narcao, Santadi, San Giovanni di Suergiu, Carbonia, Sant’Anna Arresi, Portoscuso, Piscinas e Carloforte , con la richiesta di utilizzare le risorse nell’interesse dello sviluppo territoriale ed economico dell’intero Sulcis – settore viabilità.
«La Regione lavorerà al fianco dell’isola di Sant’Antioco per garantire quelle infrastrutture necessarie affinché l’isola gioiello del Sulcis – ha detto l’Assessore dei Lavori Pubblici Roberto Frongia al termine dell’incontro con il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci – possa divenire sempre più competitiva e attrattiva. Procederemo verso un corretto utilizzo delle risorse nell’interesse dello sviluppo del territorio».
Al centro dell’incontro l’adeguamento della Strada Statale 126 e in particolare quello che sarà il nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’isola di Sant’Antioco (e la realizzazione della circonvallazione), in alternativa al cosiddetto “Ponte Alto”, unanimemente ritenuto invasivo e non risolutore delle problematiche e per questo oggetto di numerosi pareri contrari, espressi nella Conferenza dei servizi, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
«Non si può immaginare di migliorare il prodotto turistico dell’isola e del Sulcis senza intervenire sui collegamenti rendendo efficiente la rete e garantendo quello sviluppo economico di cui la zona ha urgentemente bisogno. Per questo ci siamo impegnati a riprogrammare velocemente le risorse, ricominciamo da zero con un intervento coerente con l’adeguamento della 126, avendo ben presente le necessità di Sant’Antioco e l’importanza di colmare quel gap infrastrutturale che ancora interessa la zona. La Regione si è impegnata a seguire gli step del patto Stato-Regione-Anas e a creare, attraverso la riprogrammazione delle risorse, le condizioni necessarie – ha concluso Frongia- affinché si arrivi a un adeguato livello infrastrutturale che generi sviluppo e crescita, anche in termini turistici, per Sant’Antioco».
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