Manca la materia prima per riaprire: imprenditore cagliaritano dona il suo bonus ai dipendenti
La sua azienda è ferma perché non arriva la materia prima, ma Luca, un imprenditore cagliaritano che ha ricevuto il bonus, lo divide tra i suoi due dipendenti, visto che la loro cassa integrazione tarda ad arrivare. E aspetta di poter ricominciare
L’Azienda Formisano tratta pezzame industriale. Ricava gli stracci dagli scarti delle donazioni di abiti usati e li rivende alle aziende come officine o tipografie. Luca ha dovuto chiudere perché non arrivava la materia prima per il suo lavoro visto che la acquista dalla Penisola.
«Essendo tutto chiuso – spiega Luca Formisano, il titolare dell’azienda – nessuno ha donato vestiti usati, nessuno ha ritirato quelli che c’erano, dunque non c’è disponibilità della materia prima per lavorare. Così ho deciso di chiedere la cassa integrazione per i miei due dipendenti e il bonus per le partite iva per me, ma mentre il contributo per me è arrivato subito la cassa integrazione per i dipendenti ancora non si è vista».
«Uno dei miei dipendenti è straniero e i soldi gli servono per la famiglia che sta nel suo paese – aggiunge l’imprenditore cagliaritano – per lui erano più urgenti che per me, così ho deciso di dividerli tra lui e l’altro dipendente. Adesso molte aziende riapriranno e potrei ripartire anche io, però al momento ancora la materia prima non è disponibile, quindi purtroppo ci vorrà ancora tempo per la ripresa».
E non è andata certo meglio per la seconda attività che Luca segue da aprile a novembre: «Faccio locazioni turistiche, gestisco gli affitti di case al mare – prosegue ancora Luca – tra Villasimius e Torre delle Stelle, ma tutte le prenotazioni sono state disdette e difficilmente ne arriveranno altre. La gente ha bruciato le ferie nelle prime settimane di lockdown, e poi ha poche risorse economiche. Senza contare che ancora non c’è chiarezza sulla possibilità di entrare in Sardegna, se ci si dovrà sottoporre ai tamponi privatamente costerà moltissimo».
Luca è scettico su una ripresa della stagione turistica: «Queste regole così restrittive, soprattutto sulla regolamentazione delle spiagge – conclude l’imprenditore – probabilmente faranno desistere i turisti, non credo saranno in tanti disposti a spendere per una vacanza che si preannuncia costosa e poco rilassante».
© RIPRODUZIONE RISERVATA