Site icon cagliari.vistanet.it

Coronavirus, i volontari scrivono alla Regione: «Cibo e medicine per cani e gatti stanno finendo. Aiutateci»

Foto Marcello Polastri

Cresce la paura delle associazioni no profit di volontariato che si occupano di salvare e curare gli animali abbandonati. Le stesse hanno inviato una lettera al Presidente della Regione, Solinas: una richiesta di aiuto immediato per i cani che rischiano, a breve, di rimanere senza cibo né cure.

Le associazioni del Cagliaritano che si occupano di volontariato in aiuto degli animali in difficoltà del territorio sono attive h 24: si tratta di un esercito di donne (soprattutto) e uomini che ogni giorno, che sia festa o meno, che ci sia freddo o caldo torrido, non conoscono vacanze né riposo. Oggi più che mai le difficoltà che, già quotidianamente devono affrontare, si fanno sentire: i volontari non ricevono nessun aiuto pubblico. Le Onlus sono supportate solo da donazioni di cittadini. Queste arrivano soprattutto tramite eventi pubblici come banchetti di solidarietà, raccolte alimentari, incontri nei centri commerciali. Ma adesso, a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo affrontando, niente di tutto ciò è più possibile.

Riportiamo, di seguito, il testo della lettera indirizzata al Presidente della Regione, Christian Solinas, firmata dalle associazioni Bau Club, Amico Mio, La Casa di Bingo, Coro Meo, Lega Nazionale Difesa del Cane sezione di Carbonia:

“A nome di tutte le ETS operanti sull’intero territorio Regionale nel contrasto al randagismo, Le inviamo questo accorato appello di aiuto. Ricordiamo che il fenomeno oltre che una questione etica rappresenta un grave problema sociale di incolumità della collettività (incidenti stradali-sanitari etc). Nella surreale situazione d’emergenza generata dal Covid -19, in cui tutti ci troviamo a vivere, i volontari e le volontarie continuano incessantemente ad adoperarsi sul territorio affinché la quotidiana piaga dell’abbandono non dilaghi ulteriormente, cercando di arrivare là dove le istituzioni, attualmente impegnate su altri fronti, non riescono. Ma se normalmente contenere la già grave situazione risulta impresa ardua, in questi ultimi 2 mesi ci si trova disarmati e allo stremo delle possibilità.

Le ETS operano con impegno, forte senso civico, spirito empatico, determinazione e forza di volontà mettendo in campo risorse proprie e ciò che numerosi cittadini, particolarmente sensibili, donano, grazie ad una condivisione di intenti, per il sostentamento degli animali e l’attuazione di politiche di contrasto fondamentali quali sterilizzazioni, adozioni ed educazione al rispetto degli animali. Le diverse strutture di accoglimento dei randagi gestite dai volontari e dalle volontarie, sparse su tutto il territorio regionale, si ritrovano a dover far fronte ad ingenti spese per l’acquisto di cibo, antiparassitari, medicinali per patologie croniche e/o straordinarie, sterilizzazioni e interventi chirurgici, lunghi e complessi post operatori e continue visite veterinarie. A questo si aggiunge il costante ed immancabile sostegno alle famiglie bisognose, in numero sempre più elevato, che improvvisamente si ritrovano in difficoltà economiche e quindi impossibilitate al mantenimento dei propri animali domestici.

Alla luce di quanto appena detto è facile intuire che la missione se già risulta impossibile in una situazione di vita normale nella attualità dei fatti risulta impensabile. Nell’ordinarietà le volontarie riescono a recuperare cibo, medicine e materiali vari durante l’attività di raccolta fondi, banchetti alimentari presso supermercati e centri commerciali: tutto questo è stato ovviamente interrotto dal COVID-19 e quindi l’approvvigionamento risulta ridimensionato e totalmente insufficiente. Le risorse son finite ma gli animali restano e devono mangiare, poter essere accuditi e curati: sono animali nati e cresciuti nella nostra Sardegna. Animali, cani e gatti, figli di sterilizzazioni mancate, abbandoni incontrollati, vittime di maltrattamenti e sopraffazioni di ogni genere, potenziali cause di incidenti stradali. I volontari e le volontarie, nello scenario che si è delineato, da soli non possono continuare ad arginare il fenomeno in modo efficace.

Come Regione, Vi chiediamo aiuto. Senza un Vostro intervento gli ospiti dei rifugi (senza contare tutti quelli seguiti sul territorio) patiranno la fame, le cure verranno limitate ai casi più gravi e risulterà impossibile accogliere il crescente numero di nuovi abbandoni determinati dalla scarsa informazione sulla possibilità di contagio del virus e per le criticità economiche. Confidiamo nel senso di responsabilità del suo ruolo istituzionale affinché in questa drammatica situazione venga affrontata, tra le tante, anche la criticità del randagismo in quanto lo stesso rappresenta una vera piaga sociale, il suo dilagare un pericolo per l’intera collettività e un costo sempre più elevato per le amministrazioni comunali; le chiediamo di porre la sua attenzione alle difficoltà che le ETS stanno attraversando e di fronteggiarle in maniera contingibile ed urgente con misure indirizzate a tutelare la sopravvivenza del nostro operato da cui dipende la vita di tanti animali e che ricopre una funzione di utilità per la comunità tutta. Restiamo a sua disposizione per ogni eventuale informazione e necessità di confronto”.

Exit mobile version