È iniziato ieri sera, con la prima notte di luna crescente, il mese di Ramadan, momento di massima preghiera per i musulmani.

Sono quasi 40mila i fedeli che celebreranno il mese di digiuno diurno e preghiera in Sardegna. Così come per tutto il resto delle attività che normalmente prevedono assembramenti, anche i musulmani che vivono nell’Isola e nel resto del mondo pregheranno a distanza.

Niente preghiere di gruppo nelle Moschee o in altri luoghi di ritrovo e niente condivisione dei pasti dopo il tramonto e prima dell’alba. Così come già è avvenuto per la Pasqua cristiana sarà la tecnologia ad arrivare in soccorso dei fedeli musulmani con funzioni trasmesse in diretta streaming e perché no, videochiamate con famiglia e amici in cui condividere il momento della cena, di fondamentale importanza dopo la giornata intera di digiuno e preghiera. 

La festa di Sant’Efisio non si farà, si scioglierà il voto come promesso al Santo a Nora il 3 maggio, ma naturalmente secondo quanto disposto dai Dpcm in materia di misure dirette a contenere il contagio da Covid-19, nell’ultimo il Dpcm, quello del 10.04.2020, sono sospese le manifestazioni organizzate, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, svolti in ogni luogo, sia pubblico pubblico che privato, sino al 3 maggio 2020 compreso.

Dunque oggi l’Amministrazione comunale ha informato gli operatori economici inseriti nella graduatoria provvisoria per la concessione di suolo pubblico, relativamente alla manifestazione di Sant’Efisio che le istanze presentate per il rilascio delle concessioni di suolo per il commercio su area pubblica, in relazione ai festeggiamenti per la festa di Sant’Efisio del 2020, sono state dichiarate improcedibili.

Un altro danno economico causato da questa emergenza sanitaria che si aggiunge al già lunghissimo elenco di occasioni di guadagno mancate di questi due mesi. Oltre naturalmente alla perdita affettiva e religiosa dei sardi e in particolare dei cagliaritani legatissimi a questa ricorrenza. Che si dovranno accontentare di seguire in televisione la diretta non senza polemiche legate alla decisione di sciogliere il voto il 3 maggio e non il primo come da antichissima tradizione.