Nuoro solidale. Gli Ultras Nugoro donano mille mascherine chirurgiche alla città
Le mascherine verranno destinate alle associazioni e agli operatori che ne avranno maggiormente bisogno.
Ancora una volta a Nuoro l’emergenza si trasforma in solidarietà. Questa mattina il gruppo “Ultras Nugoro”, tifoseria organizzata della Nuorese Calcio, ha donato mille mascherine chirurgiche al Comune. Le mascherine verranno destinate alle associazioni e agli operatori che ne avranno maggiormente bisogno.
«Un gesto importante da parte di questi straordinari tifosi nuoresi, che testimonia l’attaccamento alla nostra comunità, per fronteggiare la carenza di materiale sanitario, oltre che ad aiutare così il contenimento della propagazione del virus» ha commentato sui social il sindaco di Nuoro Andrea Soddu.
E ha concluso: «La speranza è che si possa ritornare presto, tutti insieme, a tifare la nostra squadra. Forza Nugoro!».
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Antimilitaristi: “Mentre noi stiamo a casa riprendono le esercitazioni a Quirra e Capo Frasca”
"A Foras" accusa: «atteggiamento del tutto irrispettoso nei confronti della crisi sanitaria ed economica che sta colpendo la Sardegna in queste settimane».
Tra il 20 e il 30 aprile 2020 riprenderanno le esercitazioni militari dell’Aeronautica a Capo Frasca e a Quirra. Lo sostiene l’associazione antimilitarista e pacifista “A Foras – Contra s’ocupatzione militare de Sa Sardigna”.
«Qualche giorno fa avevamo denunciato il rischio che riprendessero in Sardegna le esercitazioni militari, anche approfittando dell’azzeramento del traffico aereo civile sui cieli dell’isola – si legge in un comunicato di A Foras -. Dall’Aeronautica Militare era arrivata, a mezzo agenzia, una secca smentita. Oggi la conferma definitiva: le esercitazioni ci saranno. Dal 22 al 30 aprile si sparerà nel Poligono di Quirra e sono già state rese note le ordinanze di sgombero. Dal 20 al 30, la notizia la apprendiamo dalla stampa ma ancora non sono state pubblicate le relative ordinanze, a Capo Frasca. Probabilmente l’attività nei due poligoni si svolgerà in coordinamento, grazie all’istituzione dei tre corridoi aerei da cui è partita la nostra denuncia dei giorni scorsi».
«Quest’atteggiamento è del tutto irrispettoso nei confronti della crisi sanitaria ed economica che sta colpendo la Sardegna in queste settimane e delle quali, al momento, non è possibile intravvedere la fine – sostengono i militanti dell’associazione pacifista sarda -. Centinaia di migliaia di euro verranno sperperati, per giocare alla guerra con i caccia e i bombardieri sulle nostre teste. Mentre centinaia di migliaia di sardi rischiano di perdere il lavoro e di sprofondare nell’abisso della crisi economica più nera».
«Non siamo stupiti, sappiamo che per i vertici militari italiani questa terra non è altro che uno scacchiere dove addestrare le truppe ed esercitare la propria potenza distruttiva – concludono -. Ma non staremo zitti, neanche stavolta. Da dopo Pasqua lanceremo una campagna per chiedere l’immediato stop delle esercitazioni e il reinvestimento dei soldi risparmiati nel potenziamento della sanità pubblica isolana. Invitiamo fin da ora tutti i sardi e le realtà politiche che hanno a cuore il destino di questa terra a tenersi pronti, perché non possiamo lasciar passare sotto silenzio questo ennesimo affronto».
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