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Coronavirus. L’appello delle associazioni: «I nostri cani rischiano di morire di fame, la Regione ci aiuti»

cani

A lanciare l’appello sono le associazioni del Cagliaritano che si occupano di volontariato in aiuto degli animali del territorio: un esercito di donne (soprattutto) e uomini che ogni giorno, che sia festa o meno, che ci sia freddo o caldo torrido, non conoscono vacanze né riposo ma sono operativi 24 ore su 24 per soccorrere e salvare gli animali in difficoltà.

Oggi più che mai queste difficoltà si fanno sentire: i volontari non ricevono nessun aiuto pubblico. Le Onlus sono supportate solo da donazioni di cittadini. Queste arrivano soprattutto tramite eventi pubblici come banchetti di solidarietà, raccolte alimentari, incontri nei centri commerciali. Ma adesso, a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo affrontando, niente di tutto ciò è possibile.

«I nostri cani rischiano di morire di fame, tra poco non avremo più cibo per loro», ci racconta Elisabetta Podda, responsabile di una di queste associazioni no profit. La Podda si fa portavoce per tutte le altre associazioni del Cagliaritano nel lanciare l’appello alla Regione: «Tra pochissimo nelle nostre tasche non ci sarà più un euro. I cani e gatti ospitati nelle nostre strutture sono migliaia, come faremo a prenderci cura di loro? La Regione deve farsi carico anche di questo aspetto e aiutarci, sia in termini economici o in qualunque altro modo, ma non può permettere che gli animali che noi, in anni e anni di attività sul territorio, abbiamo salvato, curato, sfamato, muoiano di stenti».

Ricordiamo che nei rifugi dell’Isola gli animali ospitati sono spesso malati, anziani, con patologie gravi sia fisiche che comportamentali. Il loro sostentamento non consiste solo nella somministrazione dei pasti quotidiani ma anche in medicine, visite veterinarie, terapie, rifornimento di materiali vari (coperte, lenzuola, traverse, asciugamani etc).

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