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Maracalagonis, fermato dalla Polizia il presunto responsabile dell’omicidio di Giuseppe Pintore

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Maracalagonis, fermato dalla Polizia il presunto responsabile dell’omicidio di Giuseppe Pintore.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Cagliari e condotte dalla Squadra Mobile, hanno consentito di individuare il presunto responsabile: Salvatore Mameli, nato a Maracalagonis, 69 anni, incensurato.

All’identificazione si è giunti attraverso una analisi minuziosa delle varie telecamere poste lungo il tragitto percorso da Pintore. 

Pintore e Mameli il 6 marzo alle 8,30 hanno fatto colazione insieme, rimanendo all’interno del bar per circa mezz’ora, per poi uscire quasi contemporaneamente. Hanno poi percorso la medesima strada, una statale e poi una interpoderale con direzione Maracalagonis, distanziati di pochi secondi.

A distanza di circa un centinaio di metri dal luogo dove sono state notate le auto dei due è stato consumato l’omicidio.

Mameli ha reso dichiarazioni inattendibili sui suoi movimenti il giorno dell’omicidio e molto differenti rispetto a quanto emerso dai sistemi di videosorveglianza analizzati.

Mameli è risultato essere regolarmente detentore di un’arma calibro 32. In sede di esame autoptico sono state repertate due ogive frammentate e riconducibili ad un calibro commerciale 7,65. Nel contesto della perquisizione, oltre a sequestrare l’arma calibro 32, priva di munizioni, sono stati individuate, nascoste all’esterno del balcone e avvolte in un rotolo di carta, quattro delle munizioni calibro 7,65 che l’arma calibro 32 può esplodere.

La pistola carica regolarmente 6 munizioni e sono risultate mancanti due munizioni. La vittima è stata raggiunta da due colpi di arma da fuoco.

L’accertamento immediato, operato da personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Cagliari, ha acclarato la perfetta compatibilità quanto a tipologia, dimensioni, peso e per l’impronta di crimpatura dell’ogiva estratta in sede di esame autoptico con l’ogiva estratta da una delle quattro munizioni sequestrate in sede di perquisizione. Il GIP del Tribunale di Cagliari ha emesso la misura di custodia cautelare in carcere nei confronti del presunto omicida, il quale è stato condotto nel carcere di Uta.

 

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