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Solinas: «Proroga chiusura di porti e aeroporti, 2mila braccialetti per monitorare i pazienti isolati»

«Il ministero dei Trasporti ha dovuto spostare le sue attività in un’altra sede perché sono stati rilevati dei contagi- ha spiegato il Governatore Solinas- quindi ancora non ha prorogato il Decreto n. 117 che autorizzava la chiusura dei porti e aeroporti. Ma noi intendiamo prorogare la chiusura e mantenere inalterato l’obbligo di dimostrare l’esistenza di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute per poter entrare nel territorio della Sardegna». Il Governatore ha poi annunciato che ha dato mandato per sbloccare i premessi al rientro per tutti quei ragazzi, soprattutto studenti, che tornati dall’estero erano fermi in territorio italiano senza poter far rientro nell’Isola, per loro è consentito l’ingresso in Sardegna.

«Abbiamo intenzione di acquisire 2mila braccialetti da fornire a tutti quei pazienti asintomatici che staranno in quarantena domiciliare o nelle strutture dedicate che intendiamo organizzare a brevissimo. Si tratta di braccialetti – ha spiegato Solinas, nell’incontro serale con la stampa- in grado di rilevare temperatura corporea, frequenza cardiaca e saturazione dell’ossigeno. I dati rilevati dai braccialetti vengono inviati a una centrale operativa. In questo modo si possono monitorare i pazienti asintomatici o in condizioni non gravi, qualora dovessero peggiorare le loro condizioni, verrebbero immediatamente ospedalizzati senza rischiare che le loro condizioni precipitino. I braccialetti si possono sanificare, dunque possono essere utilizzati più volte».

Secondo quanto affermato da Solinas starebbero arrivando circa 20mila test rapidi, per sottoporre tutto il personale sanitario dell’Isola che ammonta a 15mila unità, con i restanti si controlleranno gli ospiti delle case di riposo. «Gli screening sono già cominciati, anche col supporto dei medici militari – ha precisato il Governatore – avevamo previsto in accordo con l’azienda che li fornisce che avremo fatto circa 700 o 750 test giornalieri, ma ce ne garantiscono solo 580 al giorno».

In merito alla polemica legata ai test e alle accuse dell’opposizione secondo la quale l’ordine dei test rapidi non era ancora stato fatto quando invece era stato annunciato, ha risposto l’Assessore alla Sanità Nieddu: «Non c’è niente di losco o recondito nella vicenda dei test rapidi – ha voluto chiarire l’Assessore – in realtà inizialmente avevamo acquisito un numero contenuto di test rapidi perché volevamo testarne l’efficacia e confrontare i risultati con i tamponi tradizionali, adesso ne abbiamo ordinato 20mila».

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