Che Fabrizio sia un sognatore si capisce dalla scelta di vita che ha fatto. Dopo aver lavorato per 25 anni per una catena di supermercati decide di aprire una bottega sua. Un negozietto di generi alimentari di quartiere come quelli di una volta, dove le persone si incontrano, chiacchierano e ritrovano quel calore umano che con la grande distribuzione si è perso. E lui conosce tanti aspetti della vita dei suoi clienti.
La sera dopo aver abbassato la serranda Fabrizio Murru, sposato e papà di tre figli sistema un espositore davanti alla sua bottega e appende qualche busta con del pane, un frutto, ciò che gli è avanzato dalla giornata di lavoro. Non parliamo certo dell’invenduto di un supermercato, qualche panino, un po’ di frutta, quando può dei biscotti, non è difficile immaginare che con una bottega non si diventi certo ricchi.
Spesso Fabrizio, che conosce la sua clientela regala il pane dentro il suo negozio: «Capita che qualcuno – racconta il bottegaio – soprattutto persone anziane, finiscano i pochi soldi della pensione e fino a quella successiva non abbiano davvero di che vivere. Oppure hanno avuto un’emergenza, un acquisto imprevisto e possono permettersi giusto due panini. Conosco le situazioni dei miei clienti e quando posso li aiuto».
Ma non tutti riescono ad accettare senza imbarazzarsi il gesto di generosità: «La maggior parte delle persone mi ringraziano – prosegue Fabrizio- alcune si commuovono e mi spiazzano. Altre magari si vergognano, così ho pensato di mettere le buste fuori dalla bottega quando chiudo. Per qualcuno può essere più semplice in questo modo».
Sicuramente oltre che generoso Fabrizio Murru è coraggioso, crede nel suo progetto e lo porta avanti consapevole che la concorrenza è schiacciante, ma lui un po’ come Davide contro Golia, usa le sue armi per combattere la concorrenza, come la consegna della spesa gratuitamente a domicilio, offre cordialità e ascolto merce rarissima di questi tempi.