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Fabio Aru scommette su se stesso e nel 2020 punta sulla sua rinascita

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Fabio Aru scommette su se stesso e nel 2020 punta sulla sua rinascita. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport il ciclista di Villacidro, diventato recentemente padre, spiega che cosa sia successo in quest’ultima sfortunata stagione.

Criticato e osteggiato da molti appassionati, Fabio, il Cavaliere dei quattro mori, vuole assolutamente smentire gli scettici. Per alcuni tifosi non potrà più vincere al Tour, al Giro e alla Vuelta.

‹Vorrei che me lo dicessero in faccia, vorrei questo anche per valutare se davvero conoscono quello che mi è accaduto oppure parlano tanto per parlare. Certo, arrivo da un lungo periodo negativo, il primo a non esserne felice sono io. C’era una motivazione, però. Una motivazione seria e non facile da individuare. Lo scorso aprile ho subito un intervento di angioplastica dell’arteria iliaca. Partiamo da qui. Poi siccome non mi piace piangermi addosso›.

E poi sempre sul giornale rosa:

‹In soldoni: sono convinto di aver perso due anni non per colpa mia, ma sono altrettanto convinto di poter tornare ai miei livelli, di lottare per traguardi importanti, di far la differenza in salita e zittire così i critici. Poi, siccome a me non piace vivacchiare, se davvero mi dovessi rendere conto di non andare più, di far fatica a tenere il passo dei migliori senza dei motivi validi, di non essere in pratica me stesso, allora sarò il primo a prenderne atto, e non escludo un passo indietro definitivo. Ma questa la ritengo un’ipotesi fantascientifica, perché so di avere le gambe per stare con i primi›.

 

Per Aru il 14° posto al Tour non è da buttare. Ma alla Vuelta è andato malissimo: ‹In Spagna un virus mi ha debilitato in modo profondo. Ne sto pagando tuttora le conseguenze. Ancora oggi posso fare solo uscite brevi, massimo due ore. Non è stata una cosa lieve, ma ne sto uscendo. Da gennaio riprendo a pieno regime›.

Aru punterà sui grandi giri ma anche su una corsa in linea molto particolare: ‹C’è l’Olimpiade con un percorso adatto alle mie caratteristiche. Farò di tutto per meritarmi la convocazione›.

In questi momenti non particolarmente esaltanti sotto l’aspetto sportivo, c’è qualcosa che sta facendo gioire Fabio ed è il Cagliari: ‹Averlo così in alto in classifica è una goduria. Una qualificazione in Champions sarebbe il massimo. Spero di vederlo presto dal vivo›.