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Canile di Cagliari, parla l’assessora Piroddi: «Sarò inflessibile, la situazione va ribaltata»

Foto Marcello Polastri

Nessuna esitazione da parte dell’assessore alla Cultura, Spettacolo, Verde Pubblico e Benessere Animale, Paola Piroddi nei confronti della questione canile di Cagliari.

Lo storico canile di via Po dovrà essere smantellato, decisione presa durante la passata consiliatura e i cani, secondo il progetto dell’amministrazione Zedda, sarebbero da trasferire in altra struttura, più moderna e consona al caso.

«Di questo progetto non c’è traccia, ci dice l’assessore Piroddi. Ho scoperto che il canile dovrà essere liberato entro giugno 2020. Circa 250 cani che da qui a poco tempo non avranno più una casa. Cani (e gatti, perché all’interno del canile c’è anche una colonia felina, ndr) per lo più fobici, cani da un passato difficile, cani che hanno vissuto solo dentro a un box». Della nuova fantomatica struttura, insomma, niente di niente: «Non c’è niente di scritto, a bilancio non è stato reperito nulla».

«Ho chiesto personalmente supporto anche al Presidente Solinas, perché anche la Regione possa contribuire a farsi carico della critica situazione. Il Presidente, che si è mostrato molto sensibile alla problematica, ha dato la sua disponibilità per l’individuazione e la verifica di uno spazio adeguato, magari dismesso, di proprietà della Regione. I cani di Cagliari vanno aiutati, serve una svolta», continua l’assessore.

Per ora l’unica soluzione è trovare uno spazio provvisorio «in attesa del canile definitivo, moderno, aperto a tutti, cittadini e volontari (ieri è stata pubblicata un’apposita procedura per l’esternalizzazione delle attività del canile per il periodo dall’1 gennaio al 30 giugno 2020, ndr). Va fatto tutto daccapo, e mi adopererò per fare il meglio possibile per il benessere dei nostri animali, non solo perché rientra negli obblighi dettati dalla mia delega, ma anche per la passione che da sempre accompagna il mio vissuto quotidiano con i nostri amici a quattro zampe che sicuramente meritano la nostra attenzione e il nostro rispetto».

 

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