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Siddi, S’Apposentu chiude definitivamente, chef Roberto Petza volta pagina

Lo chef Roberto Petza

Lo chef Roberto Petza

Era stato un progetto coraggioso e molto ambizioso quello dichef Roberto Petza di portare l’alta cucina in un piccolissimo angolo di Sardegna, Siddi, fino a raggiungere la stella Michelin. Ora, dopo un anno di silenzi, S’Appposentu chiude definitivamente i battenti. 

È lo stesso chef a illustrare i dettagli con un lungo post sulla pagina Facebook del ristorante.

«Vi spiego il mio lungo silenzio, amici. È trascorso un anno di ferie forzate preceduto da un anno di deludenti rotture con persone che avevo coinvolto all’interno del progetto S’apposentu – spiega lo chef -. Per onesta di cronaca sappiate che non mi occupo più da due anni né della scuola di cucina né della pizzeria di Baradili. Pensavo fosse amore…ma vabbè. In questi giorni ho chiuso un accordo anche col comune di Siddi, proprietario dell’immobile che mi ha ospitato per 10 anni. Con la consegna delle chiavi si chiude un ciclo. Tante gioie e qualche amarezza in questo periodo trascorso in Marmilla, i sentimenti che si sovrappongono sono vari e contrastanti e non sto qui a raccontarveli tutti per non annoiarvi».

«Sono contento di chiudere questa parentesi esattamente come lo ero dieci anni fa quando sono arrivato a Siddi – ricorda Petza -. Ricordo quando alla mia dichiarazione – mi trasferisco a Siddi- tanti ribadivano – bravo fai bene trasferirti a Sidney! – C’era grossa crisi e pareva naturale che una persona con già un discreto successo oltre i confini andasse a sfruttarlo al meglio a Sidney e non a Siddi. Io invece decisi di stare e di accettare la sfida di atterrare come un extraterrestre nella zona più depressa della Sardegna. Chissà forse il richiamo dei bei momenti che da bambino trascorrevo in Marmilla con mia nonna toscana, sì sì non sono sardo doc!! qualcuno infatti dice che probabilmente ho preso peggio della testardaggine sarda e il peggio dell’ impulsività Toscana. Era la mia nonna che adoravo ( non me ne voglia l’altra nonna). Comunque sia atterrai in Marmilla con tanta voglia di tornare alla terra, alla natura e ai suoi prodotti. Sono stati anni in cui mi sono tanto scontrato e rispecchiato col lato umano di noi isolani e isolati che ci porta a diffidare sempre del bello che ci cade addosso e a viverlo con diffidenza, con la convinzione che dietro il bello ci sia un prezzo da pagare in termini di dignità e onore. Per me è stata una esperienza illuminante sul piano umano, e spero di aver seminato qualche semino di autostima qua e là che chissà un giorno germoglierà».

«Grato infinitamente di questa esperienza ora passo con serenità ed entusiasmo al prossimo ciclo della mia vita – spiega lo chef -. Grato alla vita che mi ha dato tanto: successi sul piano professionale, sfide e opportunità, qualche volta dolorose che mi hanno permesso di imparare e crescere. Grato per aver avuto il coraggio (o incoscienza) di fare sempre scelte autonome, qualche volta con approvazione altre contro tutti. Grato a voi che mi mostrate stima e affetto».

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