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“Nainggolan è un mix tra un condottiero mongolo, un gladiatore tracio e un sassarino”

Dobbiamo avere i piedi in terra, ma purtroppo abbiamo le ali.

Ci siamo anche noi. Anche prima capitava che vincessimo. Ma i giudizi tecnici erano per gli avversari, ancora un po’ e si sprecavano per spiegare come non erano riusciti a vincere. Ha debuttato nelle interviste Pisacane e ha fatto una bella figura, come se fosse preparato a farla.

Stiamo dispiegando tutte le armi che abbiamo a disposizione, tra riscoperte, conferme e sorprese: Radja su tutti: tonico, imperioso, regale, un incrocio tra un condottiero mongolo, un gladiatore tracio e un sassarino. Il ritorno in Sardegna lo ha ricaricato di voglia, ne ha rinvigorito i muscoli e si sente chiamato a vecchie imprese senza cercare risarcimenti e dispetti. È tornato all’applauso dei suoi tifosi, quello che scatta all’entrata in campo, e dopo trova il suo senso pieno. Sino a chiederne l’uscita per decretargli il meritato epinicio.

Rog stabilisce il miglioramento di questo organico, come una modifica al motore o un aumento di Ram. Gioca al posto che questi anni è stato di Ionita, sul quale ho sempre espresso perplessità. Rog ha doti sicure, progressione in corsa, dribbling pulito, senza barocchismi, difende e partecipa alle due fasi. Oggi ha segnato e non sarà casuale.

Simeone sta dando un diverso senso all’attacco del Cagliari e ha il grande merito di avere sostituito al meglio Pavoletti, rispetto al quale accompagna meglio l’azione, partecipa in sacrificio e ogni tanto segna e quando non segna qualche gol lo manca sempre, segno che si fa trovare puntuale. 

È entrato anche Ragatzu e Maran cun mei ha pigau punteggiu, perché finalmente si tiene in conto un giocatore che forse è ancora in tempo per dimostrare qualcosa, almeno che con lui si risparmia. Non per tirchieria, ma perché ci permette di spendere per altri rinforzi.

Pellegrini è stato sotto le sue potenzialità. Non riesce a non lasciarsi prendere dalla gigioneria, dimenticando che l’essenzialità di rendere facili le cose difficili è qualità che segnala il campione. Questa volta stonava proprio perché è sembrato non sintonico con l’atteggiamento generale. Niente di non eliminabile, deve dimostrare di non essere solo un potenziale campioncino.

C’è stata determinazione, quasi feroce, come raramente si vede. Il pressing era totale e non si vedevano avversari correre spensierati, stoppare senza ambasce. Ho visto scivolate da dietro, di fianco, impatti frontali immediati, senza attendismi prudenti. Se uno falliva l’intervento c’era subito un altro pronto a intervenire, in pieno aiuto reciproco. 

Un grande cambiamento rispetto agli anni passati dove finivamo partite senza avere fatto un tiro in porta, con rare serie di tre passaggi di seguito.

Joao Pedro mostra di essere tonico come mai è stato, segno di una preparazione perfetta. Ieri non si è mai fatto precedere, ha toccato di fino sino a liberarsi puntuale per il gol, compito che sta assolvendo molto bene. 

Adesso dovremo scontare il successo: tutti ci aspetteranno preparati, concentrati, desiderosi di strapparci i punti, perché siamo di un’altra categoria e a questo punto dobbiamo pretendere, noi e anche loro stessi.

Ma Maran lo sa bene, e lo vuole. E noi con lui.

 

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