Site icon cagliari.vistanet.it

A Montevecchio il tempo si è fermato… da maggio i pannelli elettorali non vengono rimossi

Pannelli elettorali abbandonati a Montevecchio

Da maggio, data dell’ultima consultazione elettorale, quella delle Europee, i pannelli per affiggere le pubblicità dei candidati sono ancora lì. In via Gennas, tra “La chimica” e l’ex ufficio postale, la strada che conduce all’unico bar sempre aperto, che di fronte ai pannelli ospita alcune delle costruzioni più antiche del borgo. Dietro i pannelli si è accumulata immondizia che, data la presenza dei pannelli non è possibile rimuovere.

Dal Comune di Guspini, spiegano che non è arrivata nessuna richiesta da parte dei residenti per far rimuovere i pannelli, e che vista la recente crisi di governo (si parla di agosto) nell’eventualità di una nuova consultazione elettorale, non sono stati rimossi, ma che al più presto verranno portati via. Posto che in Italia, le crisi di governo sono all’ordine del giorno, se il principio fosse questo, il nostro Paese dovrebbe essere perennemente attrezzato di pannelli ovunque, il problema di Montevecchio è decisamente più complesso.

Il borgo è un luogo incantato che rapisce il cuore di chiunque lo visiti, perché racchiude la storia di sofferenza e riscatto di generazioni di sardi, con tanti veneti e toscani che hanno incrociato i loro destini in un ambiente in cui la natura è stata generosissima. Storie di nascite, rinascite e morti, amori, sogni e battaglie sindacali, incidenti drammatici e feste spensierate, basta una passeggiata nelle stradine coperte di aghi di pino per rendersi conto di cosa sia stato Montevecchio. Eppure in quelle stradine il declino è palpabile. Non passa giorno senza che crolli un tetto, cada un imposta, si stacchi un intonaco, ieri la costruzione della potabilizzazione in via Amendola, oggi l’ospedale.

È evidente che per prendersi cura di Montevecchio, fermare questo inesorabile declino occorrano risorse economiche ingenti, che ci siano competenze che vanno oltre quelle comunali, che servirebbe un intervento importante, fatto di fondi, ma anche e soprattutto di cultura e conoscenza dei luoghi, perché il borgo va salvato, ma senza cambiarlo. Tuttavia non si può dimenticare che ci risiedono delle famiglie, e che al di là dei grandi progetti di cui si parla sempre, ma non si realizzano mai, queste persone pagano le tasse come i loro conterranei che vivono a Guspini. E queste persone, hanno diritto ad avere gli stessi servizi.

Perché se il borgo ancora sopravvive, è grazie ai residenti e a tutte quelle persone che volontariamente senza proclami o pubblicità, raccolgono la spazzatura, provano a piantare piccole aiuole dove non c’è nulla, accolgono i turisti disorientati e trasmettono loro tutto l’amore per questo pezzetto di paradiso dimenticato. Il comune di Guspini non può certo fare miracoli con le scarse risorse a disposizione, la popolazione della frazione viene coinvolta il più possibile, mercoledì 13 per esempio ci sarà un incontro con la cittadinanza per discutere del nuovo appalto per la raccolta differenziata, ma la cura si vede anche nelle piccole cose: rimuovere i pannelli subito dopo le votazioni è una di queste. Poi ce ne sono tante altre, voi lo sapete che nel 2019, ancora a Montevecchio non si può telefonare coi cellulari né usare internet nelle case?

Exit mobile version