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Questo Cagliari non sa dove potrà arrivare

Il Torino ha esultato per il punto guadagnato.

Ogni partita viene affrontata come un esame che debba dire se dobbiamo crederci, tornare nei ranghi, o entusiasmarci. Dopo ieri possiamo parlare di conferma, senza dover vivere alla giornata, ma proponendoci un obiettivo che non è una pretesa o un eccesso. Temevamo per la mancanza di Pavoletti e stiamo segnando, producendo azioni, con iniziative che non sono casuali. Non sappiamo dove possiamo arrivare e qui sta il gusto di quest’anno, mentre prima giocavamo sul cornicione.

Non lo sappiamo perché alcuni giocatori stanno dispiegando vecchie doti, vedi Radja, correggendo difetti, vedi Pellegrini, e ce n’è uno che sorprende per il rendimento, mi riferisco a Pisacane, che sarà pure di scarsa consistenza tecnica, ma sembra un marcatore spiritato, una specie di “pronto intervento”, devo solo capacitarmi di avere piena fiducia in lui. Nandez ha aggiunto il gol.

Con Faragò abbiamo sistemato la corsia destra, dove hanno scorrazzato in continue sovrapposizioni.

Olsen è sicuro tra i pali, peccato non esca mai perché con la sua altezza potrebbe aprire un ombrello sui cross che piovono.

A Maran piace Ionita. Ieri l’ha bloccato più indietro in un compito dove è più utile. In avanti ha sbagliato molti passaggi, come sempre, e non incide.

Per fortuna quest’anno abbiamo molti cambi che possono permettere varie soluzioni e non sto menzionando Cerri, che in questa squadra quadrata potrebbe ritagliarsi una possibilità. Cigarini ne beneficia e garantisce calma e gesso.

Non avrei sopportato di perdere solo per via di Mazzarri, contro il quale c’è da sempre un grande complotto nazionale. Se lo intervisteranno non mancherà occasione.

Ultima notazione per i tifosi sardi, tra i quali c’era mio fratello che nonostante i tanti anni a Torino pesta ancora sulle doppie, non per incapacità, per orgoglio. Per quanto riguarda il calcio dopo Virdis a Sindia c’è stato lui.

 

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