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Accadde oggi. 23 ottobre 1885: nasce a Sassari il pittore Giuseppe Biasi

Giuseppe Biasi

Nasceva a Sassari il 23 ottobre 1885, quel Giuseppe Biasi che divenne uno dei pittori più noti della storia della Sardegna, nonché esponente di spicco del panorama internazionale del suo secolo. Cagliari lo ricorda con una strada, nota perché sede di una delle case per studenti dell’Università.

Una carriera precoce, quella di Biasi, iniziata già a sedici anni con la realizzazione di illustrazioni umoristiche pubblicate sulla stampa sassarase. Un percorso proseguito poi negli ambienti socialisti, a seguito del trasferimento a Roma, senza mai dimenticare però le origini sarde. Si data infatti al 1906 la vittoria in un concorso per la scolarizzazione, che permise al pittore di viaggiare in lungo e in largo per la sua Isola, rimanendo particolarmente affascinato dalla città di Teulada. 

Caricatura di Grazia Deledda a firma di Giuseppe Biasi

Una collaborazione, più di qualsiasi altra, segnò la carriera artistica del pittore sassarese. Nel 1909 iniziò infatti il proficuo sodalizio con la scrittrice nuorese Grazia Deledda, quella “Grassia” per la quale Biasi illustrò non pochi dei suoi libri.

Celebre resta una caricatura che il pittore fece dell’autrice, allora non ancora insignita del premio Nobel per la letteratura, e soprattutto la vicenda che le ruota intorno. La prima versione dell’opera pare fosse stata infatti inviata dallo stesso Biasi all’editore, il quale però non la restituì mai al suo legittimo proprietario. Fu diversi anni dopo che il pittore decise quindi di realizzare una copia della propria opera, in occasione di quella Mostra della Secessione romana che si tenne a Roma, in concomitanza con l’uscita di Canne al Vento.

Per Biasi fu una vita carica di successi e apprezzamenti, costellata da lavori ed esposizioni su tutto il territorio regionale e nazionale, finita però tragicamente. A seguito di una già difficile esperienza in battaglia durante il primo conflitto mondiale, che lo rese claudicante per il resto della vita,  dovette subire un’accusa anonima che ne sancì la fine. Negli anni della Liberazione fu infatti accusato di essere stato una spia tedesca, il che causò quella vera e propria lapidazione che lo uccise nel 1945.

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