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(VIDEO) Frutti d’Oro, fiaccolata in ricordo delle vittime dell’alluvione: “Guardiamo il cielo e abbiamo ancora paura”

Lacrime e commozione stasera a Frutti d’Oro, frazione di Capoterra, durante la commemorazione delle vittime della tragica alluvione del 22 ottobre 2008. A seguito delle inondazioni e dell’esondazione del Rio San Girolamo che con sé porto fango e detriti, quattro persone persero la vita: Antonello Porcu, Licia Zucca, Anna Rita Lepori e Speranza Sollai. Tantissime persone provenienti da tutte le località maggiormente colpite (Frutti d’Oro, Capoterra, Poggio dei Pini), con le fiaccole in mano, si sono ritrovate in piazza Chiesa Beata Vergine Maria della Chiesa per poi partire in processione. Tra loro anche la figlia di Anna Lepori. E, amara ironia della sorte, proprio nel giorno in cui si ricorda quel disastroso avvenimento il cielo era coperto. «Oggi anche il cielo piange», ha detto una signora lì presente.

Il parroco della chiesa di Frutti d’Oro, don Battista Melis, durante l’omelia ha lanciato un duro monito a chi si deve occupare della manutenzione del territorio affinché tragedie simili non si ripetano: «È tempo di svegliarsi, chi di dovere rifletta e dia delle risposte rispettando la dignità di tutti noi che viviamo qui. Non è tempo di lamentele ma di chiedere diritti. Non si può pensare che siccome è successo una volta, non succederà più. Qui sono morti molti sogni e molte speranze. Bisogna tenere sempre alta l’attenzione su questo territorio. Ci auguriamo che chi di dovere porti a termine i lavori che sono stati promessi. È da ormai trent’anni che parliamo di sistemazione del territorio ma poco è cambiato». E, rivolto ai presenti, a chi ha vissuto attimi di terrore quel giorno nefasto, invita a ristabilire un rapporto di amicizia con il territorio: «Noi non siamo i padroni della natura. Non dobbiamo essere stolti, cerchiamo di comprendere. Preghiamo affinché quel dolore possa essere placato in un cammino di serenità». Serenità che però in tanti non riescono ancora a trovare: il trauma è grande, il ricordo non li abbandonerà mai. C’è chi chiude a chiave la porta e le finestre di casa ogni volta che piove. «Quando guardo il cielo scuro, riaffiora la paura», dice una donna che preferisce l’anonimato. «La furia dell’acqua ha sollevato il pavimento di casa mia e ci è voluto tanto tempo per sistemare tutto», afferma. Nel video qui sotto, le testimonianze di Pietro Lubrano e Lorenzo Civile, due residenti di Frutti d’Oro che pur con la fatica di dover rispolverare il ricordo di quei momenti, raccontano quello che hanno vissuto.

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