Troppi iscritti e aule piccole: il coordinatore di Scienze della comunicazione si dimette. Preoccupazione degli studenti
Situazione caotica al corso di Scienze della Comunicazione della facoltà di Studi umanistici di Cagliari. Gli studenti temono di non riuscire a laurearsi nei tempi previsti.
Gli studenti del corso di Scienze della Comunicazione della facoltà di Studi umanistici di Cagliari rischiano di non riuscire a laurearsi a breve termine. Chi avrebbe dovuto discutere la tesi a febbraio o marzo, dovrà rimandare a data da destinarsi. La situazione era già precaria ed è precipitata dopo che il coordinatore, professor Marco Giunti, ha rassegnato le dimissioni con una lettera a loro indirizzata.
Giunti ha spiegato cosa lo ha spinto a dimettersi, una decisione sofferta, sottolinea. Tra le varie criticità, aule troppo piccole (capienza massima di circa 200 studenti) e dunque non in grado di ospitare il grande numero di iscritti (circa 350 quest’anno); ritardi nella nomina dei tutor disciplinari; mancata definizione di un chiaro modello di gestione per il supporto tecnico alle attività didattiche che si svolgono nei laboratori informatici Turing e Belloni. Le lezioni potrebbero svolgersi solo nell’aula 6, il che – come spiega Giunti – impedisce agli studenti del primo anno di parteciparvi fisicamente.
«Queste e altre criticità sono state per tempo, e a più riprese, segnalate a chi di dovere dal Consiglio del Corso di studio e da me stesso in qualità di coordinatore» , afferma nel messaggio che precede la lettera di dimissioni. «Mi scuso con tutti voi per i disagi che state sopportando, con l’auspicio che gli organi competenti pongano al più presto rimedio a una situazione che, di fatto, rende impossibile un ordinato e proficuo svolgimento dell’attività didattica», conclude.
E gli studenti – che comprendono appieno la decisione del coordinatore – sono preoccupati per l’immediato futuro del corso di studi che stanno frequentando. Per ora preferiscono non rilasciare interviste, ci fanno sapere che prima intendono contattare il professor Giunti per chiarire la situazione. «L’intenzione è quella di aspettare che il rappresentante abbia questo incontro con Giunti per farci dare il maggior numero di informazioni esatte possibili».
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Lo sapevate? A Cagliari una galleria avrebbe dovuto collegare Stampace e Villanova
I lavori cominciarono nel 1941: si andò avanti per circa trenta metri poi, un po' per problemi di stabilità, un po' per lo scoppio della Guerra, furono interrotti
Lo sapevate? Negli anni Trenta a Cagliari fu varato un piano regolatore che prevedeva la realizzazione di una lunga galleria che collegasse il quartiere di Stampace a quello di Villanova.
Era prevista la realizzazione di una galleria lunga circa 400 metri (alta 8 e larga 16): l’ingresso a Stampace sarebbe stato sistemato all’imboccatura del fossato di San Guglielmo (dove ora c’è il campus universitario al posto della clinica Aresu), mentre lo sbocco sarebbe stata costruito in una piazza da realizzarsi tra via Macomer e via Ozieri a Villanova (inizialmente in via San Rocco).
I lavori cominciarono nel 1941: si andò avanti per circa trenta metri poi, un po’ per problemi di stabilità (alcune cariche di dinamite lesionarono diversi palazzi tra via Fiume e via Porcell che poi vennero abbattuti), un po’ per lo scoppio della Guerra, furono interrotti. Non furono riproposti nemmeno nel piano di ricostruzione del 1947, nonostante la galleria fosse prevista.
Il costo previsto fu inizialmente di oltre 4 milioni di lire: attraverso la galleria sarebbero passati mezzi pesanti, macchine e pedoni. Non se ne fece nulla. Fortunatamente.
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