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Sant’Antioco: maxi sequestro al Tonnara Camping. Via le case mobili: valore stimato 3 milioni di euro

Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, con l’ausilio dei militari della Compagnia Carabinieri di Carbonia hanno eseguito il Decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale, di 78 strutture ricettive mobili (74 case mobili e 4 bungalows-tenda) con relative infrastrutture ed aree verdi di pertinenza del “Tonnara Camping”, che si affaccia sulla rinomata spiaggia di “Cala Sapone” nella costa occidentale dell’isola di Sant’Antioco.

I Carabinieri del Nucleo TPC di Cagliari, nel corso delle verifiche ai cantieri edili ricadenti in aree che, per le loro caratteristiche bellezze naturali, sono state dichiarate di notevole interesse pubblico dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, hanno rilevato che, all’interno del campeggio, vi era un numero elevato di case mobili, molte
delle quali posizionate nella fascia di totale inedificabilità dei 150 m dalla linea di battigia marina.

L’esame della documentazione progettuale ed autorizzativa e gli ulteriori accertamenti svolti hanno permesso di riscontrare che le strutture stagionali sarebbero state collocate, a decorrere dal 2009, in maniera difforme rispetto a quanto assentito, alcune addirittura in aree prive di infrastrutture (area terrazzata posta a brevissima distanza dalla linea di battigia) e che non erano mai state rimosse al termine delle stagioni estive, così come invece prescritto dalle normative vigenti. L’insieme dei riscontri investigativi raccolti ha permesso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari di contestare ai titolari del camping, tra gli altri, il reato di “lottizzazione abusiva” e di richiedere al Giudice per le indagini preliminari il sequestro preventivo di tutti i manufatti stagionali ivi insistenti.

Questo risultato, che si inquadra nell’ambito dell’attività di tutela svolta dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, è stato raggiunto grazie alla sinergia operativa con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari e con l’11° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Elmas che, con i suoi velivoli, ha contribuito in maniera determinante a far emergere, attraverso i sorvoli sull’area interessata, le criticità riscontrate.

Tre sono state le persone denunciate alla Procura della Repubblica per i reati di “opere eseguite in assenza del titolo abilitativo valido” e “lottizzazione abusiva”. Il valore patrimoniale dei beni sequestrati ammonta a circa 3 milioni di euro.

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