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Roma-Cagliari: “Bisogna saper perdere. Ma bisogna anche imparare a saper pareggiare”

Olsen è più alto di Dzeko. “Bisogna saper perdere”. Ma bisogna anche imparare a saper pareggiare. Non solo per loro, ma per lo sport in sé. Certe manifestazioni vanno stigmatizzate all’insorgenza. Altrimenti poi è difficile arginare l’esondazione. Ogni atto apre la strada ad altri. Vedi il condizionamento degli arbitri, che pare impalpabile.

Il rigore c’era, a occhio nudo, con un gesto da pallanuotista. La spinta di Kalinic pure, volevano sottilizzare sull’entità della spinta, ma basta il referto medico e la quinta legge della fisica: “Un corpo sottoposto a una leggera pressione riceve una spinta verso terra pari al peso della massa del corpo interessato”. Sembra quasi che cedere punti al Cagliari sia atto di lesa maestà. Fossi cronista e tifoso romanista penserei piuttosto alla incapacità di una manovra che ha avuto bisogno di un’autorete, pur molto bella, per pareggiare. In effetti hanno aperto una breccia solo in occasione del gol.

Kolarov non ha trovato i consueti spazi, controllato da Nandez, e Spinazzola ha duettato col proprio stopper. Dzeko non sapeva di Pisacane, che è precario quando la squadra non regge, ma si esalta quando i compagni giocano bene. Loro hanno imposto il possesso palla, che può indurre a false analisi tecniche. Non ci hanno mai sorpreso in velocità. È andata così. Olsen non è pulitissimo nello stile ma sembra copra l’intera porta e gli avversari, per trovare uno spiraglio mirano tanto angolato da tirare fuori. Una nota positiva: Mattiello mi è sembrato giocatore tonico, prorompente, potrebbe essere una sorpresa. Sarà stata la partita di sacrificio, ma alcune prestazioni sono state sottotono, vedi Rog, che non ha mai fatto sentire i suoi cambi di ritmo, e Simeone che pure ha avuto una occasione. Quello che la squadra deve acquisire è una maggiore calma in fase di impostazione. Troppe volte facciamo lanci in avanti teorici, alla cieca, in mezza torsione, senza visione dei posizionamenti quindi. Era una necessità nel passato, quest’anno abbiamo buoni manovratori, possiamo evitarlo.

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