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A Cagliari c’è chi non si omologa e si veste di poesia per rispondere alla prosa della vita

È naturale che tutti lo guardino, quando cammina per strada, è l’unico a Cagliari che va in giro vestito così. Sulle prime si pensa a un artista di strada, o che stia partecipando a un evento particolare, in realtà per Gabriele quello è l’abbigliamento di tutti i giorni. Un’eleganza d’altri tempi, dalla tuba ai guanti bianchi, passando per la rosa bianca all’occhiello.

Gabriele ha 20 anni, all’Università ha scelto studi letterari e ama la poesia, legge tutti i poeti ma il suo preferito, manco a dirlo è “Il Vate”, Gabriele D’Annunzio, a cui evidentemente si ispira. «Mi piace la bellezza, l’eleganza, mi vesto in questo modo perché verrei rispondere con la poesia alla prosa della vita e contrapporre l’Arte, la Fantasia, il Sogno all’aridità del mondo reale, scritti con la lettera maiuscola, perché per me rappresentano valori assoluti», spiega il giovane.

Ma attenzione, Gabriele non lo fa per cercare visibilità, non è sui social. Il suo è uno stile di vita, un modo di vedere il mondo con uno spirito diverso. Molti storceranno il naso, ma in questa nostra società fatta di eserciti di giovani tutti uguali, la scelta di Gabriele rappresenta una coraggiosa forma di protesta pacifica, ma efficace, la rivendicazione del diritto ad essere sé stessi, la libertà di vestirsi e di seguire uno stile di vita del tutto personale. E adesso, leoni da tastiera, scatenate l’inferno, tanto a Gabriele i commenti gretti e aridi non interessano, lui ha scelto la poesia.

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