Site icon cagliari.vistanet.it

(Foto) Nasce Sa Domu Pitticca: una casa piccola con un cuore grande per bambini e famiglie in difficoltà

“Sa domu est pittica, su coru est mannu”. Tradotto in italiano dal sardo campidanese significa letteralmente “La casa è piccola, il cuore è grande”. C’era una volta a Quartucciu una piccola casa campidanese dismessa, in stato di totale abbandono. La Fondazione Domus de Luna ha pensato di farla ristrutturare completamente per creare un nuovo centro. Dopo mesi di lavoro (manca ancora qualche piccolissima rifinitura), venerdì ha inaugurato “Sa Domu Pitticca”centro di ascolto e accoglienza per minori e per le loro famiglie (naturali, affidatarie o adottive).

C’è la stanza da letto, la cucina, il patio dove rilassarsi, la stanza dei giochi, la sala d’attesa, e le stanze per le sedute di psicoterapia e ascolto. L’obiettivo è quello di recuperare laddove possibile le risorse presenti in ciascuna famiglia ed evitare gli allontanamenti dei bambini e delle bambine dai propri nuclei familiari. Purtroppo non sempre è possibile, alcuni bambini hanno necessità di stare in comunità anche per lunghi periodi di tempo. Sa Domu Pitticca offrirà cura e attenzione nei confronti di situazioni di disagio conclamato, ma lavorerà anche per la prevenzione, qualora vi siano dei rischi e delle fragilità educative che vengono segnalate dalle antenne territoriali con le quali il progetto collabora: Asl, servizi sociali, scuole (in particolare l’Istituto comprensivo Pirri 1 e Pirri 2, con cui Domu Pitticca attiverà laboratori di competenze socio-emotive per il benessere dei bambini), Tribunale dei minori, Procura di Cagliari) . Queste antenne territoriali provvedono man mano a segnalare le situazioni per le quali occorre intervenire sia dal punto di vista educativo che terapeutico; dunque azioni mirate per i specifici casi, interventi individuali, di coppia, familiari e di gruppo.

«Siamo fermamente convinti che curando un’infanzia infelice, si possa evitare lo sviluppo, in età adulta, di gravi patologie quali dipendenze o gravi disturbi di personalità», afferma Emanuela Giglio, psicologa psicoterapeuta presso l’Istituto comprensivo Pirri 1-2 e presso la Fondazione Domus de Luna. «Ci sono bambini già inseriti in percorsi di tutela, ma occorre ascoltare anche le loro famiglie, poiché queste sono ancora presenti nella mente dei piccoli anche qualora essa non sia presente durante il loro percorso. Dunque occorre fare di tutto per il recupero della famiglia stessa». Ma saranno ospitate anche donne che con i loro bimbi sono scappate da casi di abusi e violenze.

Della Fondazione Domus de Luna fanno parte le comunità Casa delle stelle, che accoglie bambini dai 0 ai 12 anni, Casa del Sole, che accoglie mamme con bambini, Casa Cometa, che ospita adolescenti dai 13 ai 18 anni. Questi ultimi vengono accompagnati in progetti di inclusione sociale e avviati verso l’autonomia, laddove non abbiano la possibilità né di rientrare in famiglia né di fare un percorso di affido o adozione. I più piccoli, quelli ospitati presso Casa delle Stelle, in genere rientrano nelle famiglie di origine oppure il Tribunale attiva per loro l’affido o l’adozione. Il nome delle stanze dell’area terapeutica del nuovo centro Sa Domu Pitticca, “Il Giardino”, deriva dalle esperienze di ascolto terapeutico all’interno delle comunità, che poi si è trasferito in una stanza affrescata e addobbata come fosse un giardino. «Grazie a questo i bambini, invece di dire “andiamo a fare la seduta psicoterapeutica”, dicevano “andiamo al giardino”», prosegue Emanuela Giglio. «Siamo affezionati a questo nome e l’abbiamo tenuto anche in questo nuovo centro. Le stanze della terapia sono state ribattezzate come Il Giardino Verde (dedicata all’ascolto individuale), Il Giardino Azzurro (dedicato alle sedute famigliari e di gruppo) . Abbiamo anche la figura del neuropsichiatra», sottolinea.

Il progetto che ha portato all’apertura di Sa Domu Pitticca è stato selezionato dall’Impresa sociale Con i Bambini, di cui Fondazione Domus de Luna è capofila e di cui è partner principale anche la Fondazione Francesca Rava. Le risorse per tale progetto provengono dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Exit mobile version