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Le parole di Matteo Porru, vincitore di Campiello Giovani: «Questa esperienza è il vero premio»

Ad aprile, aveva saputo di essere stato scelto come finalista insieme ad altri 4 ragazzi. Beatrice Fantuzzi, 17enne di Arcugnano (Vicenza) con “Sostanza”; Lorenzo Moscardini, 21 anni di Roma con “La ragazza dai capelli neri”; Cecilia Pegoraro, 17 anni di Castelfranco Veneto (Treviso) con “Amor vincit omnia”; e Deborah Calian, 18 anni di Oppeano (Verona). Matteo ha partecipato al concorso letterario aperto a scrittori dai 15 ai 22 anni, proponendo un racconto, “Talismani”, inedito, scritto quando aveva 16 anni. I ragazzi della cinquina finalista hanno dovuto aspettare cinque mesi per conoscere il verdetto finale.

«Non ero per niente sicuro che avrei vinto – ha ammesso Matteo- avevo letto gli altri racconti, erano tutti molto belli, quattro belle storie. Non ci credevo più, ma quando hanno fatto il mio nome ho avuto come uno spasmo muscolare, mi sono messo le mani nei capelli e ho respirato lentamente». La notizia è stata annunciata stamattina, condivisa immediatamente sui social, perché saranno anche ragazzi prodigio, ma sono pur sempre ragazzi.

La giuria, composta tra gli altri anche da Philippe Daverio e Roberto Vecchioni ha decretato che il premio dovesse andare allo scrittore cagliaritano con questa motivazione: “Matteo Porru ha scritto, con Talismani, un racconto compatto che ha il merito di spingere lo sguardo oltre i confini della propria anima e delle proprie vicende personali, tratteggiando i rapporti di una madre afgana con il suo giovane figlio. Nonostante qualche ridondanza aggettivale, e qualche cliché nella descrizione di Napoli, Porru riesce a costruire alcune immagini narrativamente efficaci , come quella delle due donne che nella notte trasportano il bambino su una carriola verso l’ospedale più vicino”.

«Il premio consiste in una vacanza studio di due settimane in un paese europeo – ha affermato lo scrittore- ma il vero premio è stata tutta l’esperienza, meravigliosa. Per me era già una grande soddisfazione far parte della cinquina. Ovviamente aver vinto è importantissimo, una profonda soddisfazione, ma sarebbe stata comunque una vittoria».

I cinque ragazzi in questi giorni hanno condiviso l’albergo e l’esperienza. Si è creato un forte legame: «In un giorno e mezzo intensissimo di convivenza, alla fine siamo diventati amici -racconta Matteo- quindi ci siamo detti che chiunque avesse vinto, non sarebbe cambiato niente, abbiamo coltivato questo legame come fosse stata una fiammata nel brevissimo tempo disponibile». A Federica Russo 19enne padovana, è andata la menzione speciale Giovani Imprenditori Confindustria per la cultura di impresa per il suo racconto “Consigli di un saggio tra passato e futuro”.

Ci sono stati molti momenti emozionanti per i ragazzi, oltre ad aver conosciuto personaggi importanti del mondo della cultura e della letteratura, hanno potuto visitare luoghi meravigliosi nella splendida cornice della città di Venezia, che a dire la verità Matteo conosce bene, perché la mamma, Alessandra a cui oggi brillavano gli occhi, è di Mestre. La giornata di oggi sarà lunghissima, dopo la conferenza stampa al Museo Correr, i finalisti hanno pranzato con Matteo Marzotto, poi saranno impegnati a un party organizzato da JP Morgan, avranno la premiazione ufficiale al Teatro La Fenice e una festa finale tutta in onore del Vincitore.

Infine tutti a casa, ricominciano le scuole e Matteo frequenta il quarto anno al liceo classico Dettori di Cagliari, con risultati brillanti nonostante il tempo dedicato alla promozione dei suoi libri, tutti editi da La Zattera. «Se il mio futuro è la scrittura? Certo- conclude lo scrittore, ormai noto anche oltre Tirreno – il mio futuro è sicuramente la scrittura e non avrò altro da pretendere da me stesso, se non di scrivere come Cristo comanda, nella mia vita».

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