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Con l’Iva al 22%, patenti più care. A Cagliari la voce delle autoscuole

Patenti sempre più care. Per la Corte di Giustizia dell’Unione Europea , infatti, dal 2 settembre viene applicata l’Iva del 22% sulle prestazioni di scuola guida, non più considerate di categoria didattica. Ed possibile un  effetto retroattivo sino al 2014. Per gli aspiranti alla licenza di guida, dunque,  l’ambita tesserina rosa arriverebbe a costare di più, tra lezioni e pratica.  E chi già è riuscito a superare gli esami, dal 2014 a oggi, potrebbe avere delle brutte sorprese.  A Cagliari le autoscuole cittadine,  alcune di loro in uno stato di incertezza, dicono la loro. Certo, tutto ancora è in divenire, ma qualcuno ha già dovuto ritoccare i prezzi al rialzo, con effetti non certo positivi sul cliente, e guarda con terrore al possibile effetto retroattivo.  Per il prossimo 18 settembre, comunque, prevista una manifestazione a Roma.

Se dovesse essere obbligatorio il pagamento dell’Iva per le prestazioni pregresse, sarebbe a dir poco ‘fantascientifico’ ricontattare i vecchi clienti per ‘rivedere’ nuovamente il pagamento. E allora, la stangata cadrebbe interamente sui gestori delle autoscuole. Dall’ “Isola Sarda”, che nel corso Vittorio Emanuele II ha forgiato un’infinità di patentati, Italo Sirigu non nasconde la sua preoccupazione per i possibili futuri cambiamenti. «L’Iva dovremmo pagarla di tasca noi. Se tiriamo su qualche ipotetica somma, potremmo addirittura arrivare a versare all’erario cifre come 80 000 – 100 000 euro. E chi ce li ha i soldi?». Senza contare la ‘mini-beffa’ nei confronti dei nuovissimi iscritti con i quali si è stabilita una cifra, ora aumentata nel solo passaggio dall’estate all’autunno: «A luglio ai clienti ho detto un costo. Ora mi tocca comunicare loro l’aumento. Tante famiglie hanno difficoltà a pagarsi le spese della patente e ora queste saranno maggiori». Si cercano allora nuove strategie: «Provo a dare tre guide in più. È sempre meglio che perdere il cliente».

Omar Cruccu dell’autoscuola “F.lli Cruccu” di via Campania.

Le prestazioni di scuola guida non sono più considerate didattiche e dunque devono essere soggette a Iva, in adeguamento anche a quello che avviene in Europa. «Perché?» si domanda Omar Cruccu dell’arcinota autoscuola di via Campania, che oltre al disastroso effetto sull’economia pensa anche all’aspetto umano della sua professione. «In questo modo si trascura il valore sociale di chi fa lezione di guida. Che senso ha questa imposizione? Noi siamo come gli insegnanti, con la differenza che usiamo le macchine e i segnali stradali, non le penne. Senza dimenticare che la patente non è un bene di lusso, ormai è richiesta per qualsiasi tipo di lavoro». E sul possibile effetto retroattivo: «Le autoscuole hanno costi fissi non indifferenti. Così si rischia di chiudere. Qualcuno ha pensato giustamente una cosa: deve essere l’Agenzia dell’Entrate a rivolgersi ai vecchi clienti. Quei soldi vanno allo Stato, mica a noi».

Alessia Masala dell’autoscuola Rekord in via Tuveri.

Dall’altra parte, però, nel cuore della Cagliari forense, Alessia Masala dell’autoscuola Rekord di via Tuveri appare sicura: «Non penso che ci sarà la retroattività. Sarebbe una cosa decisamente complessa, senza contare che bisognerebbe fare ricalcoli, compresa l’Iva da scaricare sino al 2014». E con l’avvicinarsi della nuova stagione autunnale dichiara: «Sto già facendo i prezzi con i dovuti aumenti. L’Iva la paga il cliente ma i rincari non sono così eccessivi. Si parla di cifre basse. Se uno ha necessità della patente, è disposto comunque a spendere qualcosa in più ». E sull’adeguamento alle norme europee: «In altri Paesi i costi sono ben maggiori e le prestazioni diverse. Le nostre patenti sono forse come quelle loro?».

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