Site icon cagliari.vistanet.it

La vergogna dell’ex circoscrizione comunale di via Cinquini, tra siringhe, rifiuti e detriti

Ai piedi del Colle di San Michele c’è una vergogna all’italiana: un rudere in totale stato di abbandono che sarebbe potuto essere recuperato invece versa in condizioni che dire pietose è poco. Si tratta dell’ex circoscrizione comunale di via Cinquini, che da quando è stata chiusa (circa una quindicina di anni fa) è diventata il luogo prescelto dai tossicodipendenti che lì vanno per iniettarsi la droga senza essere visti da occhi indiscreti. Luogo di degrado, ma anche del dramma rappresentato dalla tossicodipendenza.

Addentrarsi anche solo per scattare qualche foto a questo scempio, richiede molta cautela: non tanto per i vetri e i cumuli di detriti che si sono accumulati, ma anche per le tante, tantissime siringhe abbandonate. Le foto in questo articolo forse da sole basterebbero a descrivere ciò che ci si trova davanti passando da quelle parti. Anzi, si rimarrebbe senza parole. Tuttavia, occorre capire come è possibile che non si sia ancora intervenuti.

Vergogna all’italiana, dicevamo. Sì, perché se le intenzioni dell’amministrazione Floris prima e di quella guidata da Massimo Zedda poi, erano per l’appunto quella di demolire lo stabile, che – precisiamo – è di proprietà di AREA (Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa) ma sul quale ha potere di intervento anche il Comune, ci si è messa di messo l’immancabile burocrazia che ha fatto saltare tutti i piani messi in atto dalle due Giunte. C’è stata una bonifica nel 2013, ma non è bastato.

Tutt’oggi, dunque, l’ex circoscrizione è una vergogna a cielo aperto. Il pericolo non sono solo le siringhe e le pareti murarie che rischiano di crollare, ma anche le erbacce e le sterpaglie tutto attorno al caseggiato, con il rischio di roghi in qualsiasi momento. E poi, ancora, decine di rifiuti di ogni sorta abbandonati dagli incivili. Cosa bisogna aspettare prima di rimettere mano a quel rudere e buttarlo giù?

Exit mobile version