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In Sardegna la vita media di un impresa è 12 anni, le più longeve quelle agricole, quelle turistiche chiudono prima

Le più resistenti in Italia sono le aziende marchigiane (15 anni), seguite da quelle del Trentino Alto Adige (14,6 anni) e del Friuli Venezia Giulia (13,9 anni). Turnover più accentuato invece nel Lazio e in Campania (in entrambi i casi la vita media è di 11,1 anni), e in Calabria (11,4). La Sardegna sta al decimo posto, a metà classifica dunque.

«Soprattutto in quest’ultimo decennio – commenta Antonio Matzutzi,
Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – nella nostra regione abbiamo rilevato un quadro generale molto dinamico, considerato il
fatto che le aziende che riescono ad arrivare almeno alla soglia dei
vent’anni sono molto poche”. “Questo è legato al fatto che nel tempo –
continua Matzutzi – la durata e le aspettative di “vita commerciale”
di un’impresa cambiano molto spesso si evolvono, mutando a volte anche
drasticamente la loro struttura».

Nell’Isola sono le attività produttive legate all’agricoltura, con una media di 16 a vivere più a lungo. Anni. Seguono quelle dell’industria in senso stretto con 15,7 anni, delle costruzioni con 12,5 anni e dei servizi con 11,8. La durata media più corta si registra, al contrario, nel turismo con 9,2 anni. Le imprese individuali hanno una vita media più bassa delle altre (11,4 anni). Nella media i valori delle società di capitali (12,4%), mentre cresce la durata per le altre forme (13,9 anni) e soprattutto per le società di persone (17,0 anni).

«Purtroppo le ditte individuali soffrono molto di più le involuzioni dell’economia come quella che stiamo attraversando ora – sottolinea Matzutzi – di fatto si è visto che nel primo decennio queste attività falliscano per i due terzi, e la fascia di 3,4 anni di vita risulta la più cruciale, tipologia d’azienda dove sono proprio i neo imprenditori che ne fanno maggiormente le spese”.

Per Matzutzi la strategia vincente è quella di puntare di più sui giovani imprenditori, sostenendoli, anche economicamente, nella loro sfida. Il segreto è inventare il futuro, costruire il nuovo, innovare, soprattutto in questa fase dell’economia mondiale che impone di saper cambiare. Per il Presidente di Confartigianato Sardegna, è d’obbligo fondamentale puntare sul passaggio generazionale quale «momento cruciale nella vita di una azienda, perché implica il trasferimento da una generazione all’altra di un vero e proprio patrimonio di saperi e di competenze acquisite in anni di esperienze».

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