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Lo sapevate? L’amaro dopo il pranzo delle feste non fa digerire

Bicchiere di Mirto - Foto di Myquality

Bicchiere di Mirto - Foto di Myquality

Mirto, limoncello, filu’e ferru o, per i più professionali, amaro digestivo alle erbe e radici. La tradizione vuole che vengano bevuti a fine pasto per facilitare la digestione. In realtà, bere un liquore o un amaro a fine pasto, non fa altro che rallentare il processo digestivo.

Quando, dopo un lauto pasto come quello di Ferragosto, beviamo un liquore o un amaro digestivo, se da un lato acceleriamo il processo digestivo grazie al gusto amaro delle radici, dall’altro l’alta gradazione alcolica, quasi sempre superiore ai 30 gradi, irrita le pareti dello stomaco rallentandone di molto lo svuotamento. Inoltre un cicchetto di 30 ml, contiene dalle 50 calorie in su, per la maggior parte zuccheri, da aggiungere a quelle già accumulate con l’ingerimento di lasagne, malloreddus, maialetto e gamberoni. 

Se lo si deve consumare è comunque meglio a fine pasto, perché a stomaco vuoto, il superalcolico può danneggiare la mucosa gastrica e le pareti intestinali, prive della protezione che l’accumulo di cibo le conferisce.

 

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