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Tempio: 11enne segregato in casa, confessione agghiacciante della madre

Era stato proprio lui, l’undicenne a chiedere aiuto al 112 con una telefonata alla fine di giugno. Il ragazzino era stato chiuso in una villetta in Gallura, da solo, mentre i genitori erano a cena a Porto Rotondo. Dalle indagini risultò poi che il figlio della coppia subiva gravi maltrattamenti.

La madre, una 45enne, ha chiesto di poter parlare coi magistrati. Lo ha chiarito il suo avvocato Alberto Sechi. Sembra che la donna abbia ammesso davanti ai magistrati della Procura di Tempio, Luciano Tarditi e Laura Bassan, di non riuscire ad arginare i comportamenti ingestibili del figlio e per questo abbia adottato metodi educativi a dir poco drastici.

Lo colpiva con un tubo di gomma con l’anima in rame, lo piazzava sotto la doccia gelata, per poi chiuderlo da solo al buio in una stanza senza neanche un letto e un secchio come bagno. Diversa la posizione del padre del ragazzo, l’uomo, un 47enne sembra non condividesse le “Scelte educative” della moglie. Pare che la coppia non avesse rivelato i problemi familiari a nessuno per il timore che il bambino venisse allontanato. Secondo il legale della madre, adesso la donna si sarebbe resa conto della gravità della situazione e avrebbe deciso di collaborare con i magistrati

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