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Superenalotto: jackpot da 207 milioni, ma per la scienza non conviene vincere

Dopo il mancato “6” di giovedì, la febbre del gioco sale, in palio più di 207 milioni di euro. Tutti vogliono tentare la fortuna, ma non è così semplice come sembra: c’è solo una possibilità 622.614.630 di azzeccare 6 numeri su 90 e anche per i premi minori non va tanto meglio. Una su 103.769.105 per i cinque numeri vincenti + numero Jolly, una su 1.250.230 per la cinquina e una su 11.907 per la quaterna.

Ma l’aspetto più sconcertante del gioco d’azzardo è che l’87% dei fortunati dilapida il denaro in maniera incredibilmente rapida. Come scrive “Quifinanza”, uno studio scientifico ha dimostrato che quasi 9 giocatori su 10 dilapidano la vincita nei primi 24 mesi. Sono 3 le ragioni principali di questo fenomeno: per prima cosa il cervello distingue inconsciamente i guadagni facili da quelli ottenuti con fatica e istintivamente si tende a utilizzare in maniera oculata i secondi e a sperperare i primi, proprio perché “non sudati”.

In secondo luogo l’ebrezza della vincita, soprattutto se particolarmente ingente, spinge chi l’ha ottenuta a sentirsi baciato dalla fortuna e quindi a intraprendere speculazioni ad altissimo rischio addirittura a continuare a giocare somme molto alte, convinto che ormai la buona sorte non lo abbandonerà. Infine, specialmente chi ha vissuto situazioni di povertà o indigenza vive l’arricchimento improvviso con un profondo senso di colpa e per alleviarlo si prodiga in gesti di grande generosità, elargendo grandi somme di denaro o doni di altissimo valore ad amici e parenti.

Ma se le possibilità di arricchirsi sono pochissime, perché il gioco d’azzardo è così diffuso? Le statistiche ci dicono che gli italiani nel 2018 hanno speso 19 miliardi di euro (metà manovra finanziaria) nel gioco d’azzardo: il 62,6 % nei videopoker e slot machine, per un totale di oltre 11 miliardi di euro; il 25,1% in Lotto e lotterie come Superenalotto e Gratta e Vinci e la parte restante, per un totale di quasi 4 miliardi di euro in altri tipi di giochi come scommesse sportive, bingo o poker cash.

In questi ultimi anni il Governo ha preso diversi provvedimenti per arginare il fenomeno che spesso diventa ludopatia ed effettivamente rispetto al 2017, nel 2018 c’è stato un calo nelle giocate del 2%. Si dovrebbe fare molto di più, ma è difficile immaginare che davvero ci sia la volontà di combattere la ludopatia, visto che grazie al gioco d’azzardo nel 2018 sono finiti direttamente nelle casse dello Stato 10 miliardi di euro.

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