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Un bellissimo lieto fine per Nonno Cino: dal canile-lager di Olbia all’adozione

Neanche si reggeva in piedi, appena arrivato dal canile-lager di Olbia: nonno Cino, una vita da carcerato senza nessuna pena da scontare. Un’esistenza trascorsa in solitudine, chiuso in un box sempre troppo piccolo, senza affetto, né cure, né sicurezza. Una vita che non vale quasi la pena essere vissuta.

Nonno Cino appena arrivato da Elena Pisu

Nonno Cino poi ha avuto un’importante opportunità: il vecchietto è stato accolto da Elena Pisu, responsabile del canile comunale di Quartu Sant’Elena Tana di Bau. Ma non nella struttura: nonno Cino infatti ha passato vari mesi a casa sua, al caldo, come avrebbe meritato da una vita. Qui, nonostante si pensasse fosse arrivato al capolinea, si è ripreso alla grandissima: mangia come un lupo, riesce a fare le scale, ha cambiato espressione.

Poi, una nuova svolta: qualcuno ha chiesto di lui. Proprio così, dopo aver passato una vita da invisibile e arrivato ormai alla fine, una famiglia di San Vito l’ha visto, si è innamorato della sua dolcezza e forza e ha deciso di adottarlo. Oggi Nonno Cino passerà la prima notte da cane di proprietà, dopo 11 anni da recluso. Da oggi il nonnetto avrà una famiglia e dei padroni pronti a trascorrere con lui con amore, fedeltà e rispetto gli ultimi anni della sua vita che, saremo sicuri, saranno bellissimi! Buona vita Nonno Cino!

Nonno Cino nella sua nuova casa

La notizia della chiusura del canile Europa: la Guardia di finanza di Olbia, lo scorso 8 aprile, ha sequestrato il canile Europa e denunciato il presidente e il veterinario della onlus che gestisce la struttura per falso ideologico e detenzione di animali in condizioni di disagio. Il canile, a fronte di una capienza massima di 300 esemplari, ne accoglie oltre 500 in condizioni igienico-sanitarie non adeguate e in box troppo piccoli. I reati contestati all’associazione di volontariato “Movimento per la Biodiversità” che lo gestisce, sono falsità ideologica nei certificati emessi e maltrattamento di animali. I finanzieri del Nucleo mobile del gruppo di Olbia, insieme alla Squadra cinofili e ai Baschi verdi e con l’ausilio della Sezione aerea della Gdf di Elmas, che ha sorvolato la zona per documentare lo stato dei box, stanno ora verificando se esistano gli estremi per contestare altri reati ai responsabili del canile, visto che nel canile sono stati rinvenute confezioni di cibo e diversi farmaci scaduti. In collaborazione con il servizio veterinario della Asl e con l’Ente nazionale protezione animali, i militari procederanno a controllare i microchip di tutti i cani e a una loro ricollocazione in altre strutture. Le indagini puntano anche a stabilire la posizione fiscale dell’associazione di volontariato e la regolarità dei dipendenti che lavorano nella struttura. Ma a differenza dell’anziano animale, in tanti, troppi sono morti da invisibili. La chiusura del canile Europa segna un passo, forse ancora troppo piccolo, verso la salvaguardia di creature indifese, frutto di errate politiche anti randagismo e abbandono.

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