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Corinaldo: la banda dello spray al peperoncino era pronta a colpire in Sardegna a Ferragosto

Spray peperoncino

Prossima meta Ibiza e poi in Sardegna. Un festival musicale itinerante occasione ideale per farsi una bella vacanza e coprire i costi rapinando giovani durante i raduni. Era questo il programma per l’immediato futuro della banda dello spray al peperoncino coinvolta nella tragedia della discoteca di Corinaldo l’8 dicembre scorso costata la vita a 5 ragazzi e una mamma.

La partenza era fissata proprio in questi giorni per l’isola spagnola se prima non fosse arrivata la chiusura dell’inchiesta da parte della procura di Ancona. Prima di Ibiza e a seguire la Sardegna a Ferragosto. L’ultimo colpo da ascrivere all’organizzazione criminale risale alla settimana precedente ai blitz dei carabinieri ed è avvenuto proprio nelle Marche. Parte della banda è scesa fino a Porto San Giorgio il 25 luglio scorso in occasione della serata live dei trapper Dark Polo Gang. Serata garantita grazie all’uso non dello spray al peperoncino, ma di una stunt gun, uno storditore simile al taser (quest’ultimo in dotazione solo ed esclusivamente alle forze dell’ordine). L’arma viene individuata dai carabinieri la sera stessa, per un banale controllo stradale dove oltre allo storditore, nascosto nella vettura, c’erano due collane in oro giallo appena rubate.

Nella banda Di Puorto e Cavallari, riconosciuti come i leader di due gruppi separati a livello operativo, poi Raffaele Mormone ed Eros Amoruso, deceduto il 23 aprile scorso in un incidente stradale, Souahib Haddada, Badr Amouiyah e Moez Akari oltre alla presenza degli altri soggetti finiti nell’inchiesta, ma non arrestati. Bande che entravano in azione con un modus operandi chiaro, studiato ed efficace. Il primo sceglieva la vittima, il secondo l’avvicinava e spruzzava lo spray, il terzo strappava catenine, bracciali e orologi e infine la merce trafugata finiva nelle mani del quarto che si dileguava.

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