Site icon cagliari.vistanet.it

Oristano: nei guai imprenditore cinese. Ai dipendenti retribuzioni di molto inferiori ai minimi salariali

negozio cinese

Immagine simbolo

A conclusione di un accertamento iniziato alcuni mesi fa sulla base di una segnalazione della Questura, l’Ispettorato del Lavoro di Cagliari – Oristano ha notificato nei giorni scorsi un verbale nei confronti di un grosso rivenditore di articoli per il fai da te che opera nella città di Oristano. Al titolare dell’azienda, di nazionalità cinese, è stato contestato l’impiego di 8 lavoratori in nero (sette italiani e un pakistano), nonché molteplici violazioni contrattuali e normative nella gestione dei rapporti di lavoro di ben 33 dipendenti.

In particolare è risultato che l’imprenditore cinese assumeva tutti i suoi dipendenti con un part – time di 20 ore settimanali, ma in realtà richiedeva loro un full – time di 54 ore settimanali; le retribuzioni, di molto inferiori ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi del commercio, venivano poi erogate in contanti per la parte eccedente le ore contrattualizzate. L’Ispettorato del Lavoro ha quindi contestato anche la violazione delle recenti norme che impongono ai datori di lavoro la tracciabilità dei pagamenti effettuati ai propri dipendenti.

Nei locali per la vendita al pubblico e nei magazzini dell’attività commerciale erano inoltre state installate telecamere per il controllo a distanza dei lavoratori senza le prescritte autorizzazioni; ciò che costituisce una ipotesi di reato penale. Nei confronti del titolare dell’azienda sono state elevate sanzioni amministrative per oltre € 38.000,00; l’imprenditore dovrà inoltre versare all’INPS più di € 128.000,00 di differenze contributive a vantaggio dei lavoratori.

Exit mobile version