Site icon cagliari.vistanet.it

Nasce la birra col nuraghe: la Nastro Azzurro Sardegna, col malto d’orzo 100% sardo

Tutto ha inizio quasi due anni fa, quando Nastro Azzurro decide di fare un esperimento: coinvolge un giovane produttore di Villasor, Francesco Matta, fornendogli i semi e formandolo, in modo che a sua volta potesse formare altri produttori, anche applicando tecniche di coltivazione sostenibili, che non impoveriscono il terreno. Il giovane ha avviato la coltivazione sui terreni di Villasor con un primo raccolto di oltre 3000 quintali.

 

La birra è stata distribuita nei locali della Sardegna in un primo momento di sperimentazione solo nei fusti e servita alla spina. Il successo riscontrato tra i consumatori ha spinto Nastro Azzurro ad aumentare la produzione di orzo per produrre una birra dedicata a celebrare la Sardegna, e metterla in commercio. Il progetto quindi si è esteso ad altri produttori locali, e alla zona di Villamar, raggiungendo gli oltre 250 ettari coltivati per un raccolto di circa 7.000 quintali.

«Lavorare con il territorio e le comunità locali è una priorità di tutti e siamo contenti che questo progetto stia andando in questa direzione – ha affermato Federico Sannella, Direttore Relazioni Esterne Birra Peroni – l’impegno dell’azienda in ambito di tutela della filiera agricola è antico ed oggi oltre 1500 aziende agricole in Italia lavorano con noi per produrre una materia prima eccellente. La partecipazione di una filiera in Sardegna ci riempie di orgoglio». Sannella ha poi sottolineato l’importanza della formazione dei produttori, perché per ottenere una birra con certe caratteristiche organolettiche è fondamentale, che la produzione dell’orzo rispetti una filiera produttiva ben precisa.

La qualità dell’orzo “traveler” in Sardegna è ottima, anche perché il clima dell’isola permette una essiccazione del prodotto in maniera del tutto naturale, senza l’utilizzo di sostanze chimiche. Questo progetto offre nuove opportunità per i produttori sardi: «Sono molto orgoglioso di far parte del progetto Nastro Azzurro Sardegna – ha dichiarato Francesco Matta il giovane produttore di Villasor -perché grazie al brand abbiamo potuto adottare un approccio produttivo che ci ha fatto conciliare tradizione e innovazione. L’orgoglio di gestire un’azienda familiare, all’interno della quale sono nato e cresciuto, mi ha portato a capire l’importanza di produrre delle materie prime di altissima qualità, senza aggredire il terreno».

La birra Nastro Azzurro Sardegna è già disponibile in commercio su tutta l’Isola nella grande distribuzione e nella ristorazione nei formati 33 e 66cl, in fusto e il cluster da 3 nel canale moderno. Sull’etichetta è raffigurato il nuraghe per identificare e richiamare il legame con la Sardegna e con il territorio. «Abbiamo accolto con grande entusiasmo l’idea di dedicare un’edizione speciale del nostro brand Nastro Azzurro alla Sardegna – ha spiegato Dario Giulitti, Nastro Azzurro Marketing Manager – Nastro Azzurro, nata nel 1963, è sempre stato un marchio che ha voluto guardare avanti e lontano e sperimentare per soddisfare i propri consumatori e rappresentarli in Italia, nel mondo e ora anche in maniera così dedicata in Sardegna».

Ad accogliere e presentare questo progetto che rappresenta sicuramente una grande opportunità occupazionale per l’Isola c’era il neo sindaco di Cagliari Paolo Truzzu: «Ringrazio il gruppo Birra Peroni e Nastro Azzurro – ha affermato il primo cittadino – perché è un’opportunità importante per gli imprenditori coraggiosi che hanno la possibilità di sviluppare la produzione sul territorio. Uno dei problemi della Sardegna è lo spopolamento; in quest’ottica, sapere che esistono soluzioni di questo tipo che permettono lo sviluppo del territorio con il lavoro, sono opportunità che devono essere sfruttate e incoraggiate al fine di combattere il fenomeno».

Exit mobile version