Vendevano alcolici violando l’ordinanza comunale che regola la vendita di bevande alcoliche e non in contenitori di vetro. Tre minimarket nei quartieri Marina Stampace sono stati multati la notte scorsa dalla Polizia Municipale di Cagliari; ora dovranno pagare ciascuno una sanzione che ammonta a 500 euro e rischiano la sospensione del titolo per l’esercizio dell’attività. La violazione riguarda infatti il divieto di vendita di alcolici e bevande da asporto in contenitori di vetro.

Ma i minimarket non sono i soli nel mirino della polizia locale cagliaritana. Anche alcuni ristoranti e i locali notturni della zona della movida cittadina sono stati ispezionati e in alcuni casi sanzionati per diverse violazioni.

Uno di questi non è risultato in regola ed è stato verbalizzato per la mancanza dei cartelli di divieto di fumo, la mancanza del listino prezzi e il superamento dei limiti di impatto acustico ambientale, rilevati nei scorsi giorni a cura dell’Arpas.

Un altro locale controllato è stato sanzionato per occupazione abusiva del suolo pubblico, la mancanza della lista degli ingredienti del gelato posto in vendita e la mancanza dei precursori alcoltest.

Lo Sapevate? Sino agli ’60 non esistevano le gradinate di Bonaria: costruzione solo dopo la guerra.

Quegli infiniti scalini sono oggi il simbolo di una città perennemente baciata dal sole. Nelle mattinate di ottobre infatti sedersi su qualcuno di essi permette di gustarsi la bellezza e i profumi del mare irrorato di sole. Eppure, pochi sanno che le gradinate della Basilica di Bonaria non sono sempre esistite. Anzi, sembrano essere nate in tempi relativamente recenti.

La costruzione della Basilica su uno dei colli più importanti di Cagliari risale agli inizi del ‘700. Tuttavia, solamente il 24 aprile 1885 l’arcivescovo di Cagliari Paolo Maria Serci Serra riconsacrò il santuario. L’edificio venne terminato solo nel 1926, anno in cui il papa Pio XI gli conferì il titolo di basilica minore.

Negli anni ’30 il Comune di Cagliari decise di realizzare una monumentale scalinata che collegasse la basilica alla viale Diaz. Ciò allo scopo di dare decoro alla città. Lavori mai avviati, dal momento in cui pochi anno sarebbe scoppiata la Seconda guerra mondiale e il progetto si sarebbe arenato.

Nel 1960 viene riproposta questa idea: il concorso vedeva vincitori gli architetti Adriano e Lucio Cambellotti, figli di Duilio Cambellotti. I lavori cominciarono nel 1962, con quell’area ricca di grotte abitate perlopiù da persone senza fissa dimora. La conclusione dei lavori sarebbe arrivata nel 1967.