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L’ultimo saluto a Bruno De Silvestri, il vigile del fuoco morto nelle acque di Porto Corallo

Funerale Bruno De Silvestri

Questo pomeriggio Bruno De Silvestri, morto mercoledì mentre faceva un’immersione subacquea a Porto Corallo, ha lasciato per l’ultima volta la caserma dei Vigili del Fuoco di viale Marconi. Un silenzio denso di tristezza e lacrime ha accompagnato il feretro del 49enne cagliaritano cinque volte campione italiano di pesca in apnea, all’uscita dalla cappella della caserma dopo una breve cerimonia funebre in forma privata.

La bara è stata sistemata su un’auto scala dei Vigili del Fuoco, di cui lui faceva parte da oltre vent’anni come capo reparto del Nucleo Sommozzatori. Il mezzo con a bordo il feretro ha percorso il piazzale della caserma seguito da familiari, amici e colleghi e accompagnato dalle sirene degli altri mezzi del 115,  per poi essere traslato nel carro funebre, diretto al cimitero di San Michele per essere cremato.  

Della sua tragica fine hanno parlato anche diverse riviste di pesca italiane e straniere: De Silvestri infatti era molto conosciuto nel settore dello sport subacqueo in apnea. Era uno dei più esperti. L’immersione di mercoledì era una delle centinaia che aveva compiuto. Dopo gli studi al Nautico, aveva iniziato la sua carriera come Palombaro della Marina Militare Italiana per poi approdare, appunto, al Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Cagliari.  Conosceva bene il mare e conosceva bene il punto in cui quel maledetto giorno aveva deciso di immergersi, a più di 40 metri di profondità. È stato lì, in quel fondale a due miglia dal porticciolo di Marina di Villaputzu, che i colleghi lo hanno trovato. Un malore gli è stato fatale.

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