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L’ultima partita Maran l’avrebbe potuta usare per fare esperimenti

Non chiudiamo con critiche ingenerose. Poniamo di andare a una rassegna teatrale di una compagnia. La stessa, dopo la terza prova, non avendo l’obiettivo di farsi conoscere, non si impegna, si impapera, sbaglia le entrate, non sorveglia più la dizione. Il pubblico però ha pagato. Mica c’era il cartello “Oggi, ultimo giorno, solo 2 euro”.

Anche ieri allo stadio il prezzo non era di fine stagione, per di più pioveva e si doveva onorare la passione del proprio pubblico. Va bene, il calcio non è solo gesto atletico, è contrapposizione agonistica, vale nello scontro, ma proprio l’impegno se lo possono dare tutti, il dott. Scorcu avrebbe corso più di qualcuno, anche in borghese. Il rimedio, se si ragiona in termini previsionali, c’è.

Bastava utilizzare questa partita per provare qualche elemento, vedi Cerri, e regalare la passerella al portiere di riserva, come si usa. Abbiamo schierato formazioni indegne nelle varie coppe Italia e pretendiamo il meglio per un insignificante incontro. Capirei se avessimo rischiato di favorire qualcuno, ma così non era. Una partita che scomparirà nelle statistiche. Noi non siamo squadra di disinvolta elaborazione di azioni. Cragno viene chiamato spesso all’opera da passaggi all’indietro, e non possiamo pretendere di dare sviluppi alla nostra manovra aumentando gli inserimenti di trequartisti, vista la nullità dell’apporto alla manovra delle due punte. Per fortuna una di queste il suo dovere lo ha fatto sempre, segnando un muntone di gol, e senza l’ausilio di triplette. Salutiamo Cragno, che andrà da qualche parte e lo ringraziamo dei soldi in cassa. Con lui Barella, che in una grande squadra potrà dispiegare le sue doti, confermando la stima di Mancini. Ringraziamo anche l’associazione ex calciatori che da noi è stata ben rappresentata. Pamela Prati poteva dire di dover sposare Oliva, uomo misterioso e non identificabile, di cui tanto si parlò a suo tempo. Almeno Ceter qualche apparizione l’ha fatta, ma aveva un fisico da apparizione, non so Oliva, che secondo me è il procuratore che ha venduto se stesso. Mi scuso io con Cerri, che ho dovuto bocciare un’altra volta, augurandogli una squadra che straveda in lui e non badi ai soldi. Pare ci sia una richiesta del Carloforte. Adesso ci aspetta un compito delicato: utilizzare la cassa per acquisti oculati, che non puntino su giocatori indecisi se ritirarsi o continuare, su ex infortunati gravi, e non vada a scoprire stranieri già scoperti, di valore già assodato. Il mondo è pieno di promesse, che potrebbero anche deludere, ma una cosa è perdere due milioni, un’altra è perderne dieci.

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