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Cagliari, nasce “Mi rifiuto”, comitato di cittadini che chiede di rivedere l’attuale raccolta differenziata

Contenitori raccolta differenziata

È nato a Cagliari il comitato “Mi rifiuto”, nato per chiedere dei cambiamenti nel sistema di raccolta differenziata dei rifiuti.

«Siamo cittadine e cittadini di Cagliari che vogliono che venga rivista con urgenza l’organizzazione del sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti urbani – spiegano le fondatrici del comitato Gisella Caddeo, Caterina Lilliu, Carla Murru e Ivana Usai -. Siamo a favore della raccolta differenziata. Siamo contrari al sistema irrazionale e discriminatorio con il quale la raccolta viene realizzata nel nostro comune».

«Chiediamo che il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani venga erogato secondo i principi elencati all’art. 2 del Regolamento per la disciplina della gestione dei rifiuti e dei servizi di igiene urbana (approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 164 del 13.11.2018,) – spiegano le responsabili del comitato –  che prevede che la gestione dei rifiuti urbani e dei servizi per la tutela igienico-sanitaria dell’ambiente e della cittadinanza, debba essere ispirata al principio di uguaglianza dei diritti dei cittadini; garantire parità di trattamento a parità di condizioni del servizio prestato; ispirarsi a criteri di obiettività, giustizia ed imparzialità».

«È sotto gli occhi di tutti che la raccolta porta a porta, prima ancora di differenziare i rifiuti, differenzia noi cittadini – sostengono – dal punto di vista dello smaltimento dei rifiuti i cagliaritani sono stati suddivisi in cittadini di seria A e in cittadini di serie B o C, con differenze pesanti e inammissibili nell’impatto sulla qualità della vita dei singoli. I cittadini di serie A, usufruendo dei cassonetti stradali (in via di dismissione) o dei contenitori d’arredo unificato (che compaiono in alcune zone della città a macchia di leopardo, in molti casi senza alcuna logica), hanno la possibilità di conferire i rifiuti senza ansia, senza interferenze con i propri tempi e impegni. A questi cittadini è concesso il privilegio di esprimere il proprio senso civico e di contribuire alla pulizia e al decoro della città praticamente senza costi, se non quel po’ di tempo e di attenzione per separare i rifiuti con cura, compensati dalla gratificante consapevolezza di aver fatto il proprio dovere. I cittadini di serie B sono quelli che dispongono dei cassonetti condominiali “carrellati”; anche questa categoria può conferire i rifiuti senza gravi condizionamenti dei tempi e ritmi della propria esistenza, pagando, però, un costo ulteriore: quello per la movimentazione dei cassonetti (N.B. In linea di diritto non è del tutto pacifico che i privati debbano farsi carico di una spesa causata dall’organizzazione di un servizio pubblico per il quale pagano già i tributi)».

«I cittadini di serie C, che usufruiscono dei contenitori domestici individuali, vivono vite diverse – illustrano le quattro promotrici del comitato – sono esseri condannati a muoversi nelle tenebre (i contenitori devono essere esposti tassativamente dopo le 8.30 di sera e ritirati entro le 8.30 del mattino), ad accettare le interferenze più odiose nella propria vita senza lamentarsene. A questi è negata perfino la possibilità di scegliere liberamente quando andare a dormire (mai prima delle 9.00) e quando svegliarsi (mai dopo le 8.30), qualunque sia la loro età e condizione di salute. C’è infatti il problema degli anziani con difficoltà di deambulazione, costretti a trascinare gli ingombranti contenitori sui marciapiedi, ogni giorno. Per non parlare dell’igiene dei contenitori stessi che, dopo una notte trascorsa a disposizione di cani, gatti e topi devono essere quotidianamente lavati, a casa, con dispendio di energie, tempo, acqua e con spreco di detergenti (inquinanti). Ma la cosa sorprendente è che queste condizioni così diverse non sono sempre previste dai documenti della Procedura 1s/2015 – Procedura aperta per l’affidamento dei servizi integrati di igiene urbana della Città di Cagliari».

«La realizzazione della raccolta differenziata nella nostra città, infatti, in molti casi appare frutto di decisioni estemporanee, che non trovano riscontro nel Capitolato e nel Disciplinare tecnico allegati al contratto d’appalto sottoscritto il 12 luglio 2017 dal Comune di Cagliari e dalla società De Vizia Transfer S.p.A., né in delibere consiliari successive al contratto stesso – scrivono dal comitato -. Un esempio eclatante è la mancata consegna dei contenitori carrellati ai condomini con più di 10 unità, prevista dall’art. 7, c. 2 del Disciplinare Tecnico (Determinazione Dirigenziale n. 13373 del 29.12.2015) allegato al contratto d’appalto. Nonostante le ripetute richieste, in molti casi i contenitori carrellati previsti dal Disciplinare sopra menzionato non sono stati consegnati».

«Mi RIFIUTO è la voce di tutti coloro che, pur sostenendo la necessità di differenziare la raccolta dei rifiuti, non vogliono accettare l’assurdo e sconclusionato sistema della “raccolta porta a porta” del Comune di Cagliari, le cui scelte irragionevoli e incomprensibili stanno spingendo molti all’esasperazione – illustra il comitato -. È la voce di chi vuole essere messo nelle condizioni di dare il proprio contributo all’ambiente senza che questo contributo debba comportare, per alcuni, dei costi, non solo in denaro, insostenibili».

«MI RIFIUTO – conclude la lunga lettera di presentazione – intende attivare azioni utili per ottenere che vengano consegnati i bidoni carrellati condominiali in tutti i condomini con unità abitative uguali o superiori a 10; ottenere che vengano consegnati i Contenitori d’arredo unificato ai condomini che si trovano nelle condizioni di cui al punto 14 del Disciplinare Tecnico allegato al Contratto (condomini che non dispongono di spazi interni per detenere i contenitori dei rifiuti). In seconda istanza il nostro movimento chiede che venga rivista tutta l’organizzazione della raccolta porta a porta al fine di garantire a tutti i cittadini di Cagliari un servizio più efficiente, erogato secondo i principi di uguaglianza dei diritti dei cittadini inutilmente enunciati nel Regolamento per la disciplina della gestione dei rifiuti».

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