Site icon cagliari.vistanet.it

Pastori pronti a rifare la guerra: il 28 maggio nuovo incontro sulle quote latte

Latte pastori sardi protesta

Il tavolo della filiera del latte è stato convocato di nuovo a Sassari per il 28 maggio prossimo.

Si dovrà fare il punto sulla trattativa che prevede il ritiro del pecorino per 14 milioni di euro e ulteriori finanziamenti per 35 milioni, 10 dello Stato e il restante da parte della Regione. Una trattativa bloccata da mesi con i pastori che sembrano sul punto di perdere la pazienza.

“La protesta non e’ mai finita ma e’ solo stata sospesa”, precisa all’Agi Gianuario Falchi che, in rappresentanza del movimento, chiede l’immediato ritiro del formaggio con il bando per gli indigenti – promesso dal governo – in modo da far respirare gli allevatori sardi. “La misura – sottolinea – farebbe immediatamente aumentare il presso del pecorino e quindi quello del latte a circa un euro al litro, mentre ora gli industriali pagano 74 centesimi e le cooperative attorno ai 70”. Cifre che non coprono le spese mentre tra i pastori cresce la tensione, soprattutto dopo le misure cautelari della procura di Sassari con 14 giovani sottoposti a obbligo di dimora per gli assalti alle autocisterne. “Non e’ giusto che paghino solo loro: ci denuncino tutti”, protesta Falchi che conferma l’incontro di sabato prossimo a Tramatza, nell’Oristanese, dove si discutera’ dei provvedimenti giudiziari e si fara’ il punto della situazione. Il rappresentante dei pastori in lotta non nasconde la delusione per le promesse non ancora mantenute da Regione e governo (“Dobbiamo aspettare un’altra elezione per ottenere il ritiro del pecorino? Spero di no”) e non risparmia attacchi al nuovo esecutivo che oggi e’ stato completato con il giuramento in Consiglio regionale dei sei assessori mancanti: “Sono passati quasi tre mesi dalle elezioni e ci dicono che si devono rispettare i tempi della burocrazia, ma la nostra e’ una guerra: lo hanno capito in tutto il mondo, ma loro no”.
Sol

Exit mobile version