Site icon cagliari.vistanet.it

“Piccolo Mondo Libro del Monreale” chiude con Cristina Caboni, centinaia di persone a San Gavino

Probabilmente una risposta così positiva non se l’aspettava nessuno, neppure gli organizzatori. Eppure ha chiuso col botto la prima edizione del festival “Piccolo Mondo Libro del Monreale” organizzato a San Gavino Monreale dall’avvocato Francesca Spanu con la collaborazione di Carla Suella, dell’associazione culturale Sorrìsi e dell’amministrazione comunale. Centinaia di persone hanno riempito la sala del Civis per incontrare gli scrittori di giornata, ed in particolare Cristina Caboni.

«L’accoglienza è stata di alto livello» ha raccontato la madrina dell’evento Sara Bilotti, «si attendeva una buona partecipazione ma non a questi livelli. Segno che a San Gavino e dintorni c’è grande interesse e attenzione per la letteratura». Una manifestazione che ha stupito e che ha raccolto i frutti di diversi mesi di lavoro, come ha sottolineato anche Carla Suella, fondatrice assieme a Veronica Saiu della community “Piccolo Mondo Libro”. In ogni presentazione letteraria, tante persone hanno partecipato con passione e trasporto, aprendo una lunga dialettica con gli autori e comprando i loro libri.

Ma quanto possono essere importanti festival come questi? Cristina Caboni spiega che «servono a tutti, scrittori e lettori. È un modo per venire in contatto, di parlare e scambiarsi pensieri. Di libri si parla sempre molto poco». Questa però è stata una occorrenza utile per discutere la gestazione e la storia de “La Stanza della Tessitrice“, l’ultimo romanzo pubblicato nella seconda metà del 2018. Racconta di Sardegna, di tradizioni, dello scrapolario – un sacchettino di stoffa che cela al suo interno un contenuto misterioso confenzionato dalla tessitrice che aveva avuto questo dono. Un testo che è stato in grado di essere apprezzato tanto nell’Isola quanto all’estero, e che fa da apripista al nuovo lavoro in arrivo a settembre: c’è già una fremente attesa da parte dei suoi lettori e delle sue lettrici.

Spazio anche ai bambini e ai ragazzini con la notevole partecipazione al racconto della storia della “Scopa Saggina” di Daniela Mele, mentre per gli adolescenti l’incontro con Patrizia Rinaldi (due volte premio Andersen) e Andrea Pau si è rivelato illuminante. I due autori concordano nell’affermare che il movimento della fumettistica italiana è vitale. «Ci sono più libri, tanti di qualità molto alta e sono aumentate le possibilità per pubblicare. E i ragazzini sono estremamente preparati per recepire la tua storia, hanno amore e rispetto per ciò che scrivi» spiega Pau, mentre per la Rinaldi è molto importante il contatto umano coi giovani lettori: «Insegnano tantissimo, ci avvicinano alle novità, alle belle storie. Vanno metabolizzate e vissute al meglio, anche perché molte case editrici si stanno aprendo al fumetto e questo dà maggiori opportunità di lettura».

Tanti gli scrittori succedutisi nelle diverse location, dal Civis alla casa museo Dona Maxima. Spazio al teatro e alla musica, al tour del murales e a laboratori dedicati agli adulti (di scrittura noir) e ai bambini (di scrittura creativa). Il successo fa pensare ad una seconda edizione: per l’organizzatrice Francesca Spanu è ancora presto per parlarne, ma la risposta data dai lettori del Medio Campidano invoglia a proseguire su questa strada.

(Foto credit: Giancarlo Spanu)

Exit mobile version