Site icon cagliari.vistanet.it

Grazie assessore: l’idea dei campi da golf è stupenda. Ma perché non le corse dei cammelli?

Da un assessore regionale al Turismo ti aspetti, come minimo, che sappia di turismo. Se uno non è proprio ferrato, come minimo, ti aspetti che si metta a studiare, al limite che sfogli all’ultimo momento una vecchia guida del Touring e ti proponga per la Sardegna un rilancio in grande stile del patrimonio archeologico. Che ne so, un bel tour dei nuraghi, oppure una promozione studiata delle più belle chiese romaniche, al limite delle spiagge più famose. Magari delle domus de janas (c’è anche la proposta che diventino patrimonio dell’Unesco, dico, l’assessore prenderà la palla al balzo).

E invece no. Gianni Chessa, il nostro nuovo assessore regionale al Turismo se ne esce con il golf. “In Sardegna servono campi da golf”. L’ha detto lui a un incontro a Porto Torres. Il golf? Quello con mazze, prati e buche. Che c’azzecca con la nostra Isola? Non è il nostro sport preferito, non lo praticavano i nuragici, è, per giunta, uno sport elitario (ramo che ben si discosta dalla visione di turismo intelligente a cui ci stiamo fortunatamente abituando negli ultimi decenni). E allora a che serve questo golf, di cui ben pochi conoscono regole e pratiche. Alzi la mano chi ha mai giocato a golf.

Tu ce lo vedi un campo da golf nella piana di Ottana al posto delle ex industrie chimiche? Ce li vedi tziu Billia Fancello e Bainzu Cossu giocare a golf? Parlare di buche, distanza, par, Hcp? Io no. Personalmente preferirei vedere i turisti che vengono in Sardegna per conoscere le nostre tradizioni. Turisti interessati al nostro cibo, ai vini isolani, che riescono a raggiungere una tomba dei giganti in mezzo alla campagna perché Gianni Chessa si è battuto per far costruire un percorso, segnalato e promosso al meglio in occasione di una qualsiasi fiera internazionale del turismo. Turisti che vanno a visitare le miniere e si rendono conto di quanta fatica abbiano fatto i nostri nonni per far crescere questa terra, viaggiatori che scoprono la Sardegna entrando in un vecchio cuile nel Supramonte o visitando i luoghi che furono di Gramsci, Lussu e Salvatore Satta.

Niente di tutto questo, al signor Gianni piace il golf. Ma sì, tanto spazio ne abbiamo. Si potrebbe togliere qualche pascolo, ne abbiamo così tanti. E l’impatto ambientale? I pesticidi? Per le valutazioni serie ci vorrebbe del tempo, nel frattempo si potrebbe sempre sperare che il maestrale ci ripulisca un po’ l’aria..

E i pesticidi che inevitabilmente andrebbero a finire nelle falde acquifere?

Vabbè, ma non è che il nostro assessore possa pensare a tutto. Prima facciamo i campi da golf, poi risolveremo anche i piccoli problemi. Così i turisti, nel frattempo, riempiranno la Sardegna, affascinati da questi meravigliosi campi da golf. E poi, per variare, nel tempo si potrebbero costruire piste da sci nel Sulcis, campi da polo, stadi per le corse dei cani (corse, non lotte, perché noi siamo animalisti) e magari, per un reale rilancio dell’economia turistica isolana, anche delle vere e proprie gare di cammelli. Occupazione e frotte di turisti in un colpo solo. E allora grazie assessore e meno male che ci sono le sue idee e i suoi piani elaborati di rilancio turistico: improvvisare sarebbe stato deleterio.

Exit mobile version