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Presunta cellula di Al Qaeda in Sardegna: assolte otto persone

Tribunale (immagine simbolica)

Tribunale (immagine simbolica)

Non sono terroristi otto degli undici imputati accusati di far parte di una cellula di Al Quaeda che base in Sardegna e di aver partecipato all’organizzazione della strage che nell’ottobre del 2009 al mercato di Peshawar in Pakistan provocò 137 morti e più di 200 feriti.

La Corte d’assise di Sassari ha deciso per otto di loro per i quali erano stati chiesti quattro ergastoli, condanne da 6 a 18 anni di carcere e un’assoluzione. Gli imputati – in tutto 10 pakistani e un afgano – erano stati arrestati dalla Dda di Cagliari e dalla Digos di Sassari nel 2015, e poi rilasciati per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva. L’ergastolo era stato richiesto per i presunti capi della banda: Sultan Wali Khan (difeso dagli avvocati Vittorio Platì di Catanzaro e Carlo Corbucci d Roma), l’afgano Ridi Yahya Khan (difeso da Michele Santino di Foggia), Siyar Khan (difeso da Platì) e Imitias Khan; per l’imam di Zingonia (Bergamo), Hafiz Muhammad Zulkifal, difeso dagli avvocati Fulvio Vitali e Omar Hegazi, il pm aveva chiesto 18 anni di reclusione.

Tra questi otto, però, cinque sono stati condannati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per gli altri tre restanti gli atti sono stati rimessi alla Procura.

 

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