Site icon cagliari.vistanet.it

Legambiente pulisce le spiagge e fa il censimento dei rifiuti: ecco cosa inquina il nostro mare

È la plastica il nemico numero uno del nostro mare. Non solo per gli interminabili tempi di biodegradazione, ma anche proprio per la quantità. A dirlo sono i dati raccolti da Legambiente di Guspini che da cinque anni a questa parte collabora al progetto europeo “Clean Up the Med” Spiagge e Fondali Puliti. Un progetto che ha lo scopo di analizzare la natura e la provenienza dei rifiuti che il mare riversa sulle spiagge. In questo modo è possibile studiare sistemi che permettano di sostituire gli oggetti in plastica, dove è possibile con quelli in materiale biodegradabile e capire come far cambiare le abitudini delle persone. Ogni anno si sceglie lo stesso campione di spiaggia, si transennano 100 metri di arenile e si catalogano e fotografano i rifiuti trovati.

L’80 per cento dei rifiuti che il mare porta a riva è costituito da oggetti in plastica: 452 tappi e coperchi in plastica sotto i 25 cm, 24 tra piatti posate e cannucce di plastica, 90 pezzi di polistirolo, 7 mozziconi di sigaretta, 22 bastoncini di cotton fioc, 27 tra bottiglie d’acqua, di sapone, abbronzanti e taniche, 13 manici di buste di plastica, questa nello specifico è la natura dei rifiuti raccolti a Piscinas, nel 2017 in appena 100 metri di spiaggia. Anche quest’anno Legambiente di Guspini ha organizzato la pulizia delle spiagge, non solo quelle legate al progetto “Clean Up the Med”, ma più in generale le più frequentate spiagge del litorale. Si parte da Scivu il 6 aprile, il 13 si va a Piscinas e il 27 a Portu Maga. A maggio invece il 4 a Gutturu e Flumini, 11 a Funtanazza, il 18 a Tunaria e il 25 a Torre dei Corsari e Pistis. All’iniziativa parteciperanno anche gli studenti del corso triennale in Scienze Naturali dell’università di Cagliari, gli studenti del Liceo Scientifico “Marconi-Lussu” di San Gavino Monreale, e l’Istituto Tecnico Superiore di Sanluri che con l’associazione guspinese fa alternanza scuola lavoro.

Ruggero Ruggeri, Presidente del circolo di Legambiente di Guspini, componente della segreteria regionale di Legambiente Sardegna, annuncia la prossima campagna di sensibilizzazione: «Vorremmo coinvolgere tutte le amministrazioni dei comuni costieri – racconta Ruggeri- perché istituiscano un regolamento che vieti ai bagnanti di portare in spiaggia qualsiasi oggetto di plastica. I comuni hanno la possibilità di stabilire dei regolamenti dettagliati su ciò che si può o non si può portare in spiaggia. Sarebbe un grandissimo passo avanti, in attesa che entrino in vigore le normative che bandiscono del tutto la produzione di oggetti in plastica monouso». Ma Legambiente nella zona non si limita a questa iniziativa per tenere puliti i litorali, ci sono infatti diverse squadre di volontari che anche durante tutta l’estate si attivano per ripulire le spiagge.

«Il problema della plastica in mare – conclude il presidente di Legambiente Guspini- è un problema che ci riguarda tutti, non si tratta solo di danneggiare l’ambiente. Ormai siamo di fronte a un’ emergenza sanitaria. Studi scientifici hanno dimostrato che i pesci ingeriscono microparticelle di plastica e se noi ci nutriamo con quei pesci a nostra volta le stiamo ingerendo. Per questo invito tutti a partecipare numerosi, non si tratta solo di un gesto concreto, ma di un modo per sensibilizzare le persone a fare più attenzione, a non abbandonare rifiuti in spiaggia che poi inevitabilmente finiscono in mare, ma anche a cercare di utilizzare oggetti monouso in plastica il meno possibile e optare per oggetti biodegradabili».
La volontà di tenere le spiagge pulite dovrebbe essere la priorità di ognuno di noi, è davvero così difficile mettere in borsa una busta ( rigorosamente bio) e raccogliere la plastica che troviamo quando arriviamo? Anche se ad abbandonarla sulla sabbia non siamo stati noi, quanto sarebbe importante il contributo, se a farlo fossimo tutti? Di sicuro il mare ci ringrazierebbe.

Exit mobile version