Il più grande storyteller italiano riprende la sua avventura teatrale, con un testo che parte da storie sportive per diventare poi un affresco storico, poetico, musicale. “Il rigore che non c’era” è quell’evento, magari improvviso, che ha cambiato la storia di una partita, è quella metafora, magari improvvisa, che ha cambiato la storia di una vita…In un luogo non collocato nel tempo e nello spazio, personaggi ad un bivio, davanti ad una scelta, condannati a raccontare e a raccontarsi.
Buffa così inizia il suo percorso, che passa dalla storia di Sendero Luminoso a quella di George Best, da Leo Messi al millesimo gol di Pelè. Ancora storie intrecciate tra loro, come quella di Elis Regina e di Garrincha, il tutto punteggiato dalla musica, che sottolinea, impreziosisce e accompagna le parole. Sullo sfondo, un palazzo, due finestre dalle quali compare una sorta di angelo, custode e disincantato, interpretato da Jvonne Giò; in scena con Federico Buffa, uno strampalato attore, del quale veste i panni Marco Caronna, ed un pianista, Alessandro Nidi, compagni di viaggio nello scoprire che quella volta, quel rigore…ha cambiato la storia di tutti…….
“Il rigore che non c’era”: con Marco Caronna, Jvonne Giò, Alessandro Nidi, regia di Marco Caronna. Teatro Massimo – Viale Trento 9 – Cagliari, 27 Marzo 2019 – ore 21.00.
BIGLIETTI: In Prevendita, Poltronissima € 38,00 + diritti di prevendita, Poltrona € 28,00 + diritti di prevendita
Al Botteghino (la sera dello spettacolo), Poltronissima € 40,00, Poltrona € 30,00
Prevendite online disponibili a questo link: https://goo.gl/h5PDrN
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“Il rigore che non c’era” è il nuovo spettacolo di Federico Buffa.
Federico Buffa (Milano, 28 luglio 1959) è un giornalista, e telecronista sportivo italiano. Oltre alla sua attività di telecronista di basket e commentatore sportivo, Buffa ha condotto alcune trasmissioni antologiche sempre a tema sportivo, nelle quali ha dimostrato – secondo Aldo Grasso – di “essere narratore straordinario, capace di fare vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni” in possesso di uno stile avvolgente ed evocativo.