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SardinianSays, un dizionario su Instagram per sopravvivere in Sardegna (o con i sardi)

sardiniansays collage

Articolo di Andrea Russo.

Quante volte, parlando, avrete sicuramente preferito utilizzare modi di dire sardi perché determinati concetti, se tradotti in altre lingue, perdono tutto quel significato e quell’enfasi tipica della Lingua Sarda? Immaginatevi, per esempio, se al nenno (ndr. ragazzo cagliaritano per antonomasia) che “in serata” ci prova insistentemente con voi, doveste rispondere con un normale “vattene”. Pensate che lui capirebbe? Ovviamente no. Se vorrete farvi capire, dovrete rispondere con un deciso e secco zacca stradoni (ndr. vattene) e il nenno capirà forte e chiaro il vostro messaggio.

I problemi, però, sorgono quando il vostro interlocutore (o, come nel caso precedente, molestatore) non capisce il sardo. Come spiegare, per esempio, al taxista inglese di rallentare perché siete a gana mala (ndr. nausea) o al cassiere di Starbucks che in bidda (ndr. città natale) il cappuccino costa 1,20 € ed è anche più buono? Ad oggi la soluzione più adottata è gesticolare all’impazzata (tanto giallo capiscono cit.). Questo perché le persone non sanno che invece la soluzione migliore è ricorrere a SardinianSays.

Nata poco più di un mese fa, la pagina Instagram SardinianSays ha attualmente superato i 15,4mila followers e vanta un costante aumento di popolarità sulle principali piattaforme social. “Un successo veramente inaspettato”, commentano le tre giovani e brillanti menti che gestiscono la pagina, “siamo ancora increduli e sorpresi”. Una pagina ironica, smart e divertente che nasce per strappare un sorriso ai sardi sparsi nel mondo, che costantemente lottano per farsi capire, e anche per far integrare nella nostra cultura chi sardo non è. “Spesso, quasi sempre, durante i nostri viaggi ci siamo ritrovati a dover spiegare il significato di parole o modi di dire a noi familiari, ma che per altri sono del tutto estranei”, raccontano gli autori: “Per questo motivo, abbiamo deciso di dar vita alla pagina che, oltre a far ridere, è anche un vero e proprio dizionario per sopravvivere in Sardegna o con i sardi”.

E quando chiediamo loro se le spiegazioni, rigorosamente in lingua inglese, sotto le parole o i modi di dire sono studiate, loro ci rispondono “No, sono tratte da storie vere. Chi, cercando disperatamente un parcheggio in largo Carlo Felice, trovandolo non ha mai esclamato millu mì (ndr. eccolo)?”. “Se abbiamo sogni nel cassetto?”, proseguono: “Non ci abbiamo mai pensato. Ci trovi in grande difficoltà. Per ora ci accontentiamo di strappare qualche sorriso e di raggiungere il maggior numero di persone. Quando ci siamo accorti di aver superato i 10mila followers, ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti e bai, a beru?! (ndr. yeah, ma davvero?!)”. “Vogliamo ringraziare tutte quelle persone che ci stanno dimostrando il loro sostegno e affetto. Ogni suggerimento è il benvenuto”, concludono gli autori. “E diffidate dalle imitazioni: esiste solo una SardinianSays ed è su Instagram!”.

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