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Alternanza scuola/lavoro al Poligono di Quirra per studenti di Quartu: polemiche degli antimilitaristi

Poligono di Quirra - Foto di A Foras - Contra a 'ocupatzione militare de sa SardignaPoligono di Quirra - Foto di A Foras - Contra a 'ocupatzione militare de sa Sardigna

Poligono di Quirra - Foto di A Foras - Contra a 'ocupatzione militare de sa Sardigna

Sta facendo molto discutere negli ambienti antimilitaristi e pacifisti della Sardegna la notizia che alcuni studenti dell’Istituto Primo Levi di Quartu Sant’Elena sarebbero coinvolti in un progetto di alternanza scuola/lavoro nel poligono militare di Quirra.

«Nonostante le continue polemiche sulle attività di Alternanza Scuola Lavoro e le ultime correzioni della legge di bilancio del 2019 che dovrebbe ridimensionarla – si legge in un comunicato di “A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna” – c’è una gara da parte delle parti coinvolte per far iniziare nuovi progetti (basati ancora sulle vecchie linee guida) al fine di aggirare le possibili variazioni in materia. Tra questi ci segnalano un progetto di Alternanza Scuola Lavoro rivolto a ragazze e ragazzi delle classi terze dell’Istituto Tecnico Commerciale e Industriale Primo Levi di Quartu, da svolgere dal 18 al 22 marzo 2019 all’interno del Poligono Sperimentale e di addestramento Interforze di “Salto di Quirra”(PISQ)».

«Dopo il caso dell’Istituto Tecnico Mossa di Oristano, ecco un nuovo episodio in cui dirigenti scolastici e docenti decidono di mandare i ragazzi all’interno di un poligono militare a imparare non si sa bene cosa, incuranti peraltro del fatto che su quello che è accaduto dentro quel poligono è in corso un processo presso il tribunale di Lanusei» si legge ancora.

«All’interno di un sistema scolastico che sta perdendo sempre più il carattere fondamentale di luogo di formazione non solo culturale ma anche etico rispetto ai valori di cittadinanza e solidarietà – sostengono gli antimilitaristi –  ci troviamo nuovamente davanti al tentativo di far passare il mestiere delle armi e, nella fattispecie, le attività di occupazione e addestramento militare in Sardegna, come una possibile alternativa economica e culturale che mistifica sull’effettivo ruolo delle basi militari nella nostra isola».

«Ci chiediamo se durante questo progetto verranno fatti presenti i dati relativi all’inquinamento da polveri sottili che il PISQ produce – concludono – le mancate possibilità di sviluppo culturale e turistico che il poligono ha creato, o se verranno aggiornati gli studenti sugli ultimi sviluppi del processo per mancata tutela dei lavoratori, che ha coinvolto i vertici dell’esercito per i danni alla salute che il Poligono di Quirra ha causato in tutti questi anni».

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